Coronavirus: Burioni: «un altro farmaco per provare a limitare le conseguenze dell’infezione»

«Ieri è uscito su Lancet Rheumatology uno studio dei miei amici e colleghi del San Raffaele che su un campione di 29 pazienti ha valutato un’altra molecola, che si chiama anakinra e che ha dato buoni risultati nella maggioranza dei pazienti. Naturalmente è uno studio preliminare che dovrà, come tutti quelli di questo tipo, essere confermato da dati più solidi e da studi che possano paragonare il decorso dei pazienti trattati e di quelli non trattati. Però è un’altra strada interessante che può essere percorsa per sconfiggere questo virus».
Lo ha spiegato il virologo Roberto Burioni in un articolo su “Medical Facts”, rivista online da lui fondata e diretta.
«È difficile predire il futuro, ma sarei davvero sorpreso se nelle prossime settimane non cominciasse a uscire qualche studio controllato che dimostra solidamente l’utilità di un particolare regime terapeutico. Nel frattempo aspettiamo e non concediamo spazio al virus. Se non sarà il caldo a fermarlo, saranno prima o poi i nostri farmaci e i vaccini», ha fatto sapere il medico.
Burioni ha anche ricordato che una delle caratteristiche del coronavirus è di «provocare una malattia nella quale il sistema immunitario non è solo il difensore che spazza via l’infezione e ci fa guarire, ma anche la causa di alcuni aspetti della malattia stessa. Infatti una delle caratteristiche (negative) di COVID-19 è quella di stimolare il sistema immunitario in maniera anomala, provocando un’esagerata infiammazione che noi chiamiamo “tempesta citochinica“. Non sapete cosa sono le citochine? Sappiate che quando una vespa vi punge il suo veleno, tra le altre cose, provoca un rilascio violento di citochine».