“In regioni meno colpite alto numero suscettibili a virus”
Posted On 02/05/2020
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“Ci sono motivi pro e contro un approccio con misure differenziate a livello territoriale. Lo studio sierologico ci dovrebbe dire quanti cittadini italiani sono venuti in contatto con virus e hanno sviluppato una qualche immunità. Ma nelle regioni meno colpite c’è una grande fetta di popolazione che questo virus non l’ha visto”.
Così il primario di Pneumologia della Fondazione policlinico Gemelli Irccs di Roma e componente del Comitato tecnico-scientifico sul coronavirus, Luca Richeldi, a ‘Omnibus’ su ‘La7’.
“Anche in una regione con pochi casi e un’alta popolazione suscettibile ci sono motivi per difenderla dal rischio” di un aumento dei casi, ha aggiunto l’esperto.