Coronavirus, Oms: «È essenziale prepararsi a una seconda o una terza ondata»

Quando la prima ondata del coronavirus sarà passata «è essenziale prepararsi a una seconda o una terza, particolarmente se non c’è ancora un vaccino disponibile”. Lo ha detto Hans Kluge, il direttore regionale per l’Europa dell’Oms.
«Bisogna essere preparati», ha ribadito Kluge, sottolineando che d’ora in avanti la sanità pubblica «deve avere una maggiore prominenza nella società. Dobbiamo avere una sanità pubblica forte».
«Come nelle scorse settimane, la situazione legata a Covid-19 nella regione europea rimane grave. In termini generali, mentre in Europa occidentale il gradiente della curva dell’epidemia ha raggiunto un plateau, se guardiamo a est la situazione è più grave. In tutta la Regione, i casi sono aumentati del 15% negli ultimi 7 giorni e ora si attestano a 1.408.266. Le morti sono aumentate del 18% nello stesso periodo. Tragicamente, 129.344 persone in Europa hanno perso la vita», ha affermato in conferenza stampa Kluge.
«”Oggi la Regione europea – ha aggiunto – rappresenta il 46% dei casi e il 63% dei decessi a livello globale: siamo ancora in preda a questa pandemia. Spagna, seguita da Italia, Regno Unito, Germania e Francia hanno ancora il maggior numero di casi. Ma a seguito delle misure di distanziamento sociale e fisico introdotte alcune settimane fa, stiamo assistendo al raggiungimento di un plateau o a una riduzione del numero di nuovi casi. Dobbiamo monitorare da vicino questo sviluppo positivo».
«Nella parte orientale della regione – Bielorussia, Federazione Russa, Kazakistan e Ucraina – i casi sono aumentati nell’ultima settimana, mentre in Turchia la situazione si sta stabilizzando. In queste zone, dobbiamo mantenere l’intero arsenale di misure mirate a sopprimere la trasmissione. Come dimostrano queste cifre, la situazione nella nostra Regione non è uniforme. Ogni Paese sta mappando il suo percorso verso una nuova normalità e ogni Paese si trova in un punto diverso», ha spiegato Kluge.