Infettivologo Galli: «Ci saranno molte persone che ritornano in circolazione e che verosimilmente il virus ce l’hanno ancora addosso»

«Dove di virus ce n’era molto, la gente è stata chiusa in casa con lui; molte di queste persone lo eliminano ancora» quindi «ci sono», e riaprendo ancor più «ci saranno, molte persone che ritornano in circolazione e che verosimilmente il virus ce l’hanno ancora addosso. È questo il punto».
Così l’infettivologo Massimo Galli, docente all’università Statale di Milano e primario all’ospedale Sacco, in un colloquio con l’Adnkronos.
Galli si è detto «estremamente perplesso» sulla questione riguardante i test sierologici, che «fra l’altro non si capisce molto bene come verranno eseguiti. Su questo ammetto apertamente di mantenere delle riserve perché temo che, andando avanti così, riprenderemo sì, ma riprenderemo punto e basta. E questa non è la cosa migliore del mondo».
«Continuo a non essere d’accordo, visto l’obiettivo – ha sottolineato l’infettivologo – sulla scelta, così almeno pare, di fondare la ripresa sull’utilizzo dei test sierologici con prelievo da sangue periferico».
Non solo «sono meno sostenibili, più costosi». Ma anche lasciando stare «i costi, incredibilmente diversi», Galli non condivide l’orientamento dei decisori «a meno che non arrivi una dimostrazione fondamentale dell’inadeguatezza dei test rapidi. In mano mia ho sempre più conferme che vanno nella direzione opposta», ha assicurato.
Lo specialista ritiene «fondamentale declinare molto l’organizzazione della riapertura nelle singole attività. E’ la cosa che mi preoccupa di più perché non è una cosa facile».
`Abbiamo sicuramente la necessità di riprendere – ha affermato Galli – e sarebbe opportuno che si riprendesse in maniera sicura”. Ma “su questo non abbiamo garanzie, non le possiamo avere».