Il coronavirus può causare ictus anche in giovani e persone di mezza età

Il Washington Post ha fatto il punto della situazione al Mount Sinai Beth Israel Hospital di Manhattan, dove non ci sono abbastanza medici per assistere tutti i pazienti con ictus tra i 30 e i 40 anni che risultanto anche positivi al Covid-19.
J Mocco, direttore del Mount Sinai’s Cerebrovascular Center, ha fatto sapere che il numero di pazienti arrivati con coaguli di sangue nel cervello è raddoppiato durante le tre settimane dell’ondata di coronavirus.
La settimana prossima sarà pubblicata sul New England Journal of Medicine una lettera del team del Mount Sinai in cui vengono espostivi cinque casi studio di giovani pazienti di 33, 37, 39, 44 e 49 anni che hanno avuto un ictus.
Sintomi simili sono stati accusati anche da pazienti italiani da coronavirus. Il Policlinico Gemelli in un articolo che trattato questo problema, ha spiegato: «Uno studio cinese sostiene che sintomi neurologici (eventi cerebro-vascolari, alterazioni dello stato di coscienza e alterazioni muscolari) sono presenti nel 36% dei pazienti con infezione da coronavirus. I sintomi neurologici nei pazienti Covid-positivi possono manifestarsi come ictus nel 6% dei casi (il virus influenza profondamente i meccanismi della coagulazione), come alterazioni dello stato di coscienza (confusione, stato soporoso, ecc) nel 15% e come danno muscolare nel 19%. Altri pazienti presentano uno strano e persistente formicolio alle mani e ai piedi (acroparestesia) e sintomi da encefalite».
Il professore Paolo Calabresi, direttore di Neurologia del Policlinico Gemelli, ha affermato: «Gli aspetti neurologici dell’infezione da coronavirus sono spesso misconosciuti e trattati tardivamente. Tuttavia, di recente, ricercatori italiani e di altri Paesi stanno portando all’attenzione della comunità scientifica internazionale le manifestazioni di alcuni segni neurologici nei pazienti affetti da COVID-19. In particolare queste alterazioni riguardano lo stato di coscienza, alterazioni di tipo epilettico (spesso stati di male epilettico), ma anche manifestazioni periferiche come sindromi di polineuropatia o grave danno muscolare. Tra l’altro si sta valutando la possibilità che una possibile via di accesso del virus al sistema nervoso centrale e, più precisamente al tronco dell’encefalo e al bulbo in particolare, sia un danno a carico della mucosa olfattoria».