Arcuri: “Nelle prossime ore fisseremo il prezzo massimo al quale le mascherine potranno essere vendute”

“Il virus è indebolito ma non è sconfitto”.
Queste le parole del commissario all’emergenza del coronavirus, Domenico Arcuri, durante la conferenza stampa condotta dalla sede dalla Protezione Civile.
“La vittoria non arriverà per decreto, ma dipenderà solo da noi e dai nostri comportamenti, soprattutto nei prossimi giorni”. “Non siamo ancora al 25 aprile di questa guerra”, ha aggiunto riferendosi alla festività odierna.
“In 4 giorni abbiamo avuto 580 pazienti in meno in terapia intensiva, il 21% in meno. Il contagio si riduce, la curva dell’epidemia si appiattisce”. “I ventilatori che abbiamo distribuito in questo mese sono 4.112, il doppio dei pazienti covid ricoverati in terapia intensiva. Non solo hanno funzionato le misure di contenimento, ma anche le politiche di acquisizione e distribuzione delle apparecchiature. Oggi nei nostri ospedali ci sono un numero di ventilatori doppio di quanti ce ne erano all’inizio dell’emergenza”
In merito all’App di tracciamento del Coronavirus, ha dichiarato:”Sono state 72 ore di lavoro sull’app di contact tracing. Posso rassicurare che abbiamo conseguito tre risultati: l’infrastruttura sarà pubblica e italiana, l’app rispetterà tutte le norme su privacy nazionale ed europea, non si limiterà a svolgere il tracciamento ma progressivamente sarà uno strumento costruito attorno al diario sanitario”. “L’app non è un lasciapassare, un passaporto per uscire o un’alternativa al lockdown”. “Sulla app per il contact tracing abbiamo conseguito tre risultati l’infrastruttura su cui i dati italiani risiederanno sarà pubblica ed italiana, la app rispetterà tutte le norme sulla privacy nazionali ed Ue. Per step successivi arriverà ad essere strumento costruito intorno al diario sanitario di che la userà, sarà non solo alert ma anche per le politiche sanitarie da remoto. I contagiati e i loro contatti stretti potranno colloquiare col sistema nazionale da remoto”, ha sottolineato il commissario all’emergenza.
“Abbiamo concluso la gara per il test sierologico, hanno partecipato 72 aziende e dal 4 maggio potremmo iniziare un’indagine a campione su 150mila cittadini” – ha annunciato Arcuri – “Il vincitore non solo ha rispetto pienamente gli otto requisiti richiesti, ma anche deciso che questi 150mila test saranno a titolo gratuito”. “Confido che molto presto potremo avere i primi risultati dei test sierologici, non aspetteremo tutti i 150mila ma forniremo i risultati via via. In qualche settimana avremo i risultati di tutti i 150mila”. “Il vincitore della gara ha deciso che questi 150mila test debbano essere offerti a titolo gratuito e per una volta la scelta della trasparenza ci ha premiato due volte, perché siamo riusciti ad avere la migliore offerta e a non gravare sulle casse dello Stato”.
Per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuale, il commissario ha annunciato che “Utilizzeremo un’altra grande azienda italiana per produrre mascherine, non avremo solo riconversione di nuovi impianti con Cura Italia ma anche l’acquisto da parte dello Stato per avere macchine che servono a produrre. Presto ne produrremo 25 milioni al giorno e non dipenderemo più dalle importazioni”.
La distribuzione riguarda i dispositivi per determinate categorie – sanità, parasanità, servizi pubblici essenziali, forze di polizia e forze armate. Il sistema di fornitura “sta funzionando” e vengono distribuite alle Regioni più mascherine “di quelle che servono”, anche se è stato soddisfatto con le importazioni.
Un “grande paese non può dipendere per sempre dalle importazioni”,”la salute non può dipendere dall’orario di atterraggio dei cargo e dal contenuto che è nelle loro stive, non può dipendere dalle guerre commerciali e da speculatori senza scrupoli”, ha sottolineato Arcuri.
Ieri è stato siglato un accordo “con due grandi imprese italiane che stanno producendo 51 macchine utensili che serviranno a produrre mascherine nel nostro Paese. Queste 51 macchine produrranno da 400mila a 800mila mascherine al giorno. Noi compreremo queste macchine e utilizzeremo luoghi pubblici per produrre le mascherine”. C’è anche un’altra azienda italiana che “ci ha dato disponibilità ad accogliere una parte” delle macchine “e mettere quote dei suoi operai a produrre”.
Le mascherine saranno vendute a prezzo controllato. “Nelle prossime ore fisseremo il prezzo massimo al quale le mascherine potranno essere vendute”, ha aggiunto.
“Distribuiremo le mascherine anche alla pubblica amministrazione, ai trasporti pubblici, alle forze dell’ordine e a tutti i componenti del sistema pubblico che ricominceranno a vivere dal 4 maggio. Distribuiremo i dpi anche alle Rsa, siano essere pubbliche, poche, o private, molte: è un gesto necessario di solidarietà, vicinanza e sostegno a dei luoghi che sono sempre più l’epicentro di questa grave crisi”, ha concluso il commissario all’emergenza.