Coronavirus, Galli: «Il test nazionale ideato dal Governo non è utile per riaprire il 4 maggio»

“Qui stiamo parlando di riaprire il 4 maggio, una data a gravissimo rischio che lo diventa dieci volte di più se non mettiamo in campo misure su base aziendale”.
Lo ha detto il professor Massimo Galli, del Sacco di Milano, in un’intervista a ‘Il Fatto Quotidiano’.
“Il test nazionale ideato dal Governo non è utile per riaprire il 4 maggio”, ha affermato l’esperto.
“Se lo scopo è mettere in condizione le imprese di ripartire” mi preoccupa che “non abbiamo un’organizzazione per fare a breve termine la veni-puntura a tutti i lavoratori” e che “non abbiamo nessun test sierologico la cui positività che garantisca l’assenza di virus nei secreti del malato”.
“Quindi a tutti i positivi dovremmo fare il tampone” e “il prelievo in laboratorio allungherà i tempi rispetto al pungidito”, ha aggiunto Galli.
“Non si possono mettere in poche settimane milioni di italiani in fila per la puntura del braccio per poi portare il campione in laboratorio” mentre “mi convince di più l’idea di fare lo screening con pungidito” a livello nazionale.
“Io ritengo si debbano usare più test: il kit rapido su larga scala e poi i tamponi e il prelievo venoso ai positivi al kit. Se devo abbattere un muro e non ho ancora il martello pneumatico comincio con il piccone, dopo avere accertato che abbia il manico e la punta, non aspetto il meglio che è nemico del bene”, ha concluso.