Emergenza coronavirus: solo dopo il 18 aprile si parlerà di riapertura

«Sarà una ripresa scaglionata quella che segnerà la fine dell’emergenza da coronavirus. E sarà lenta. Soltanto dopo il nuovo blocco di due settimane che sarà decretato il prossimo 3 aprile e durerà fino al 18 aprile, si comincerà a discutere i criteri per la progressiva riapertura».
Lo scrive Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera di oggi.
Se ne parlerà, però, solo quando il valore dell’R0 (l’erre-zero, l’indice di contagiosità) sarà inferiore a 1, ovvero quando per ogni individuo infetto ci sarà meno di un nuovo contagiato.
Ma le misure restrittive saranno tenute ancora per un po «per impedire che la circolazione degli asintomatici possa far risalire il numero dei positivi» e «gli ultimi ad aprire saranno i locali dove maggiore è la possibilità per le persone di stare a stretto contatto come discoteche, i bar, i ristoranti, i cinema e i teatri», spiega Il Corriere.
Non dobbiamo pertanto aspettarci un ritorno alla normalità entro Pasqua, anzi: «non solo saranno in vigore tutti i divieti di spostamento, ma verranno intensificati i controlli delle forze dell’ordine per impedire che a qualcuno venga in mente di uscire da casa e rimanere fuori più del tempo consentito per fare la spesa o andare in farmacia, al massimo portare il cane a far il giro del palazzo», scrive il quotidiano.
Quanto alle riaperture, «gli ultimi ad aprire saranno tutti i luoghi dove è difficile mantenere la distanza, dunque i locali destinati ai giovani come le discoteche, i bar, i pub. Stesso discorso per i ristoranti, i posti dove si svolgono attività ludiche, come le sale giochi, le palestre e le piscine».