Si uscirà dall’emergenza coronavirus solo quando per ogni individuo infetto ci sarà meno di un nuovo contagiato

«Confermare la chiusura totale e i divieti di spostamento per altre due settimane, valutando però la possibilità di concedere alcune deroghe, seppur minime, per le aziende. È questa l’ipotesi alla quale lavora il governo in vista del 3 aprile, quando scadrà il decreto firmato il 22 marzo scorso dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte per fermare il contagio da coronavirus con l’obbligo per tutti di rimanere a casa».
Lo scrivono oggi Margherita De Bac e Fiorenza Sarzanini sul “Corriere della Sera”.
Il governo – continua Il Corriere è consapevolo «che per tornare a una vita normale potrebbero essere necessarie ancora settimane, forse qualche mese. E che quanto accadrà a maggio sarà decisivo proprio per comprendere come e quando l’Italia potrà dichiarare finita l’emergenza».
Silvio Brusaferro e Franco Locatelli, presidenti rispettivamente di Istituto superiore di sanità e del Consiglio superiore di sanità, condividerebbero questa linea in quanto «l’epidemia ha rallentato il suo cammino, ma non è opportuno interrompere le misure di contenimento».
Il coronavirus sarà sconfitto solo quando il valore dell’R0 (l’erre-zero, l’indice di contagiosità) sarà inferiore a 1, ovvero quando per ogni individuo infetto ci sarà meno di un nuovo contagiato, spiega il quotidiano.