Coronavirus, l’anestesista: «Perché ha colpito le zone più inquinate? Si pensa che sia per i veleni nell’aria e nell’acqua»

«I veleni: elementi nocivi nell’aria o nell’acqua che beviamo. Per questo si pensa che il virus abbia colpito le zone più inquinate d’Italia. Di certo, quando tutto sarà finito, nulla dovrà tornare come prima».
Stefano Manera, 44 anni, specialista in anestesia e rianimazione, ha cercato di spiegare così il motivo per cui l’epidemia del coronavirus abbia colpito in modo così duro Veneto e Lombardia.
Il Covid-19 è «una malattia ancora sconosciuta, che all’inizio colpiva le persone più fragili e che adesso intacca anche giovani sani. La mia impressione è che chi si ammala abbia un substrato preesistente di infiammazione: sovrappeso, diabete, ipertensione arteriosa. La maggior parte degli italiani ce l’ha, come mai?», ha spiegato.
Manera ha poi raccontato com’è la situazione al Papa Giovanni XIII di Bergamo: «Spettrale. Sembra un termitaio: fuori regna il silenzio più assoluto, dentro brulica di medici che lavorano senza sosta. Tutti i pazienti hanno il coronavirus, 70 sono in rianimazione. Uno scenario di medicina delle catastrofi».