Coronavirus, infettivologo Mastroianni: «C’è una grossa quota di popolazione che sicuramente è infettata, ma non ne è a conoscenza»

«La diminuzione dei contagi consentirà alle strutture sanitarie di assorbire meglio i malati più gravi. La prevenzione è fondamentale, è l’unica arma che abbiamo. I dati sui soggetti positivi sono la punta di un iceberg: c’è una grossa quota di popolazione che sicuramente è infettata, ma non ne è a conoscenza. Ora inizia il momento più difficile, perché bisogna insistere con isolamento e quarantena. In questa partita hanno un ruolo fondamentale i cittadini, che devono stare a casa, non essendosi una strategia migliore».
Lo ha detto il professor Claudio Mastroianni, ordinario di Infettivologia all’università La Sapienza di Roma e direttore della Uoc di Malattie infettive del Policlinico Umberto I, in un’intervista al Messaggero.
Quelli degli ultimi giorni – ha commentato l’esperto – sono certamente dati positivi, che lasciano «supporre che siamo sulla buona strada». Ma – ha avvertito – «è ancora presto per cantare vittoria. Se continuerà così per qualche altro giorno potremo dire di essere entrati in una fase di crescita minore. Anche se 3.491 nuovi contagi sono ancora molti: per iniziare a parlare di decrescita bisognerà arrivare a zero nuovi casi. Il processo sarà lento, ma è fondamentale che rimanga costante».
« Le misure di cautela dovranno durare per molto tempo. Non dico la restrizione assoluta, il divieto di uscire di casa, ma le misure di prevenzione. Non dobbiamo pensare che il problema si risolverà in un paio di settimane. Le misure potranno essere gradualmente affievolite, ma il livello di cautela dovrà rimanere alto per mesi. Parlo delle distanze di sicurezza, del lavaggio frequente delle mani, dell’evitare di uscire se si hanno sintomi influenzali», ha spiegato Mastroianni.