Coronavirus, Pregliasco: «Ci vorrà la fine del mese per capire come stanno andando le cose, ma si prolungherà fino a maggio-giugno»

Quando immagina la fine dell’emergenza in Italia?
A questa domanda ha risposto il virologo Fabrizio Pregliascio in un’intervista a Fanpage.it.
«Per fortuna c’è una crescita che si riduce nei numeri percentuali e questo non è male. È ancora un segnale timido, che però necessita di conferme. Il dato puntuale giornaliero potrebbe non essere veritiero perché ci sono sempre dei ritardi nelle segnalazioni. Ci vorrà la fine del mese per capire come stanno andando le cose, ma si prolungherà fino a maggio-giugno. Diciamo maggio per arrivare a vedere la luce in fondo al tunnel», ha spiegato l’esperto.
Quanto all’ipotesi che il caldo possa aiutare nel contrastare l’epidemia, Pregliasco ha detto: «È tutto da scoprire. Effettivamente sembra che nelle nazioni dove c’è caldo umido la diffusione sia inferiore, ma temo che sia un artefatto legato a una mancanza di segnalazione oggettiva. È vero che i virus respiratori, in genere, come il coronavirus che circola e i coronavirus dei raffreddori durante l’inverno, si avvantaggiano dagli sbalzi termici».
«Fra l’altro il periodo non è piacevole da questo punto di vista, quindi viene favorito. Ma in presenza di una temperatura calda e soprattutto continuativa, la diffusione dovrebbe ridursi. È anche vero che altri virus come come l’H1N1 del 2009 – il cosiddetto della “suina” ma sbagliando, perché anche qui era un virus dal suino all’H1N1 – sono riusciti a diffondersi anche in un periodo più caldo. In quell’anno è stata anticipata la stagione, in pratica», ha aggiunto il virologo.