Coronavirus, virologa Capua: “Il virus ormai è nella popolazione umana: lascerà più segni nelle nostre coscienze che nei nostri corpi”

“Il coronavirus lascerà più segni nelle nostre coscienze che nei nostri corpi”.
Così la virologa Ilaria Capua, al programma televisivo “Otto e mezzo” su La7, riguardo l’emergenza coronavirus.
“Questo virus è come un granellino di colla che ha bloccato tutti gli ingranaggi, ma ci pone di fronte a grandissimi interrogativi anche etici: il rispetto della vita, il proteggere se stessi per proteggere gli altri, il grandissimo esercizio di solidarietà e di responsabilità collettiva che siamo chiamati a fare”.
“Io spero che in futuro questo virus sarà molto meno di una influenza. L’influenza è una malattia seria, per la quale tante persone finiscono in ospedale” – aggiunge la virologa – “Sono convinta che, se la popolazione italiana fosse coperta per bene rispetto all’influenza, il dramma che stiamo vivendo adesso probabilmente sarebbe ridotto. Ricordo che la salute pubblica è di tutti.”
“Il coronavirus non se ne andrà, ormai è nella popolazione umana. Ma possiamo difenderci dal virus e in questo senso sono importanti le misure di contenimento. Potremmo produrre un vaccino, ma, se allo stato attuale non ci si vaccina per l’influenza, secondo voi, ci si vaccinerà per un virus, che nella stragrande maggioranza dei casi è asintomatico? No. Forse si vaccineranno le categorie più fragili e a rischio, se ce ne sarà bisogno. E’ questo lo scenario che mi auguro”, conclude Capua.