Coronavirus, infettivologo Galli: «La politica del tampone solo a pazienti sintomatici potrebbe rivelarsi insufficiente»

«Sono giorni che sostengo la necessità di stare vicini con l’assistenza sanitaria alle persone che abbiamo isolato e lasciato a casa. A Milano sono migliaia le persone a casa con il dubbio di avere l’infezione e senza indicazioni precise su come provvedere nel contesto familiare».
Così l’infettivologo Massimo Galli, direttore del Dipartimento di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, intervenendo a Mezz’ora in più’ su RaiTre.
«Le misure prese erano necessarie e così anche il loro incremento. Direi che ci mettono in linea con quello che è stato fatto in Cina per contenere l’epidemia. Non possiamo pretendere di vedere i risultati in pochi giorni. Fidiamoci delle misure e teniamo duro», ha detto in un’intervista al Messaggero.
Galli – il quale da giorni invita a eseguire più tamponi – ha affermato che «la politica del tampone solo a pazienti sintomatici potrebbe rivelarsi insufficiente», e «la cartina di tornasole è il numero dei morti: 6,6%, più alto rispetto all’attuale 4,5% di Wuhan. Bisogna risalire a tutti coloro che sono stati in contatto con le persone malate, metterli in quarantena, seguire la comparsa o meno dei sintomi dell’infezione. L’impressione è che vere indagini epidemiologiche su tutti i contatti reali dei malati non vengano fatte. Il distanziamento sociale è fondamentale, ma il tracciamento è importante per uscirne prima».
«È evidente che la battaglia di Milano è fondamentale per riuscire a uscire per tempo, bene e presto, da questa terribile emergenza– aveva detto ancora Galli – Dobbiamo assolutamente da questo punto di vista riuscire a contenere l’infezione in una città come Milano. Ovviamente dobbiamo farlo in tutta Italia, ma è chiaro a tutti che avere una situazione di controllo su Milano sia uno dei fronti fondamentali contro il virus. Milano e l’hinterland fanno più di 3 milioni e mezzo di abitanti e ovviamente la concentrazione di popolazione è un fattore importante della possibile diffusione di un virus”.