I sintomi del diabete da riconoscere: «Non sempre sono evidenti»

Eccesso di fame e sete, necessità di urinare spesso. I segnali che indicano la presenza del diabete in un individuo non sempre sono evidenti.
In Italia sarebbero circa 3 milioni e mezzo le persone affette dalla patologia e, secondo le recenti stime, una persona su cinque non sa di avere il diabete.
Lo hanno fatto sapere gli esperti in occasione della Giornata mondiale del diabete che si è tenuta il 14 novembre. “È una condizione che va curata con intelligenza e programmazione”, lo spiega in un’intervista a Fortesano.it il diabetologo Antonio Secchi, primario dell’Unità di Medicina Generale Trapianti dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e professore Ordinario di Medicina Interna presso all’Università Vita Salute San Raffaele.
Professor Secchi, cosa è il diabete?
“Il diabete è una condizione metabolica, una malattia caratterizzata dall’aumento del glucosio – zucchero – nel sangue. Questa si chiama iperglicemia.
Un valore di glicemia è considerato normale quando è inferiore ai 100 mg/dl. I valori superiori rappresentano un’iperglicemia.
Il diabete è noto fin dall’antichità. L’eccesso di glucosio nel sangue viene scaricato nelle urine inducendo la glicosuria (presenza di glucosio nelle urine).
Ai tempi degli Egizi si era constatato che le urine ricche di glucosio attiravano le formiche. Da qui i primi sospetti sull’esistenza della patologia.
Le conferme sono arrivate con il passare degli anni. E, prima che si arrivasse ai metodi moderni, i medici dell’antichità diagnosticavano il diabete assaggiando le urine. Gli esperti verificavano se queste fossero dolci o meno”.
Quanti tipi di diabete esistono?
“Esistono più forme di diabete, le pricipali sono chiamate diabete di tipo 1, insulino-dipendente, e diabete di tipo 2, non insulino-dipendente.
Le due forme si distinguono in base alla necessità di ricorrere o meno a una terapia insulinica per curare la malattia.
Il diabete tipo 1, in passato veniva chiamato giovanile, mentre quello di tipo 2 veniva identificato come quello dell’anziano.
Esistono anche altre forme meno frequenti ma non meno importanti. Per esempio il diabete gestazionale, che riguarda le donne in dolce attesa.
Le donne – che hanno già un rischio di contrarre il diabete – lo possono manifestare proprio durante la gravidanza.
Tra le altre forme di diabete, ce ne sono alcune ancora più rare. È il caso di individui affetti da malattie del pancreas, che possono avere una disfunzione dell’organo”.
Cosa è l’insulina?
“L’insulina è un ormone che viene rilasciato da alcune cellule che si chiamano isole Langerhans e sono situate all’interno del pancreas.
Il suo compito è quello di far sì che il glucosio, che circola nel sangue, vada dove deve andare, nelle varie cellule.
Quindi possiamo dire che l’insulina è una sorta di chiave di apertura che permette il passaggio del glucosio, che è il nutriente più importante che abbiamo nel nostro organismo, dal sangue alle cellule.
Quando l’insulina manca, diabete di tipo 1, insulino-dipendente, questo passaggio (sopra descritto) non si può creare. In questo caso si ha invece una situazione di grave rischio per la salute e la vita del paziente. E, l’unica terapia che possiamo applicare è la somministrazione di insulina – attraverso un farmaco – che può essere somministrata solo per via iniettiva, con più iniezioni sottocutanee.
Per quanto riguarda il diabete di tipo 2, invece, l’insulina viene prodotta però lavora male. Le cellule sono sorde all’insulina e non sentono il suo messaggio: questa condizione si chiama ‘insulino-resistenza’.
Questo tipo di diabete può essere curato con farmaci assunti per via orale e non necessariamente con le iniezioni di insulina.
Il diabete di tipo 2 può evolvere nel tempo e trasformarsi in diabete insulino-dipendente. Un individuo che inizialmente non è insulino-dipendente, può diventarlo nel corso degli anni.
Tuttavia, non può mai succedere il contrario. Un individuo insulino-dipendente lo resta per tutta la vita”.
Quali sono i segnali da riconoscere?
“Il tratto comune è l’aumento del glucosio nel sangue. Il problema del diabete è che i sintomi e i segni che fanno percepire la malattia sono molto sfumati.
Sono molto eclatanti solo quando molto molto elevati. In genere danno le famose tre P:
Polidipsia, bere tanto;
Poliuria, fare molta pipì;
Polifagia, avere molto appetito.
Come già accennato, spesso i sintomi non sono identificabili con certezza, per cui a volte la diagnosi di diabete può essere casuale.
Si può riscontrare un tasso di gliecemia elevato, per esempio, nel corso di esami del sangue fatti per altre ragioni.
Il fatto che il diabete non sempre dia segni è un problema importante per la malattia, perchè non porta l’individuo a curarsi e identificarla”.
Qual è la giusta prevenzione?
“Il diabete è una malattia che va curata con intelligenza e programmazione.
Quindi anche se non si hanno particolari sintomi è opportuno fare controlli con diligenza.
Altrimenti si rischia di scoprirlo solo quando si sono creati danni irreversibili e non più curabili.
È importante fare controlli sistematici per intercettare la malattia, in particolare nei pazienti in sovrappeso che sono più esposti al rischio di contrarre il diabete di tipo 2”.
Ci sono degli individui più a rischio?
“Il diabete di tipo 2 è molto diffuso negli individui in sovrappeso. Si considera che sia in corso un’epidemia vera e propria nel mondo, questa viene etichettata diabesity, come fusione delle parole diabetes e obesity.
Il diabete si sta diffondendo e le stime ci dicono che se nel 2011 c’erano 366 milioni di pazienti portatori di diabete. Questi nel 2030 – secondo la tendenza – potrebbero diventare 550 milioni. Con un incremento del 50 per cento della loro presenza”.
Quali sono i rimedi contro il diabete?
“Quando si soffre di diabete occorre curarsi bene e farsi seguire da un centro antidiabetico qualificato. Bisogna concorrere alla gestione della malattia non solo limitandosi a seguire le indicazioni del medico ma anche con un’attenzione particolare all’alimentazione.
Per i pazienti affetti da diabete di tipo 2, seguire alimentazioni che limiti il peso, in particolare le persone in sovrappeso.
Per quanto riguarda gli individui che hanno contratto il diabete di tipo 1, invece, il soggetto fa terapia insulinica e questa deve essere commisurata alla sua alimentazione.
Più si mangia più insulina si deve fare, viceversa meno mangio e meno insulina devo fare. Non c’è una prescrizione fissa di insulina, questa cosa va negoziata e gestita tra medico e paziente.
Oggi il diabete può essere curato anche tramite il trapianto di organi e di cellule. Si tratta di soluzioni particolari che rappresentano un’alternativa alla terapia insulinica che si sta sviluppando.
Con il trapianto del pancreas, riservato a pazienti affetti da diabete di tipo 1, insulino-dipendente, si ha una buona probabilità (dell’80 per cento) di sospendere totalmente la terapia insulinica”.
Con il trapianto del pancreas si guarisce dal diabete?
“Definire questo come guarigione dal diabete sarebbe un po’ un azzardo, perchè comunque il paziente deve stare sotto controllo facendo esami del sangue ecc. In ogni caso è un rimedio che cancella la terapia insulinica. Ma si tratta di un vantaggio non marginale.
Non è una terapia che viene offerta a chiunque. Di solito viene fatta da pazienti con una certa gravità”.
Quale stile di vita deve seguire un paziente affetto da diabete?
“Deve essere uno stile di vita sano. Spesso per i pazienti è l’occasione per mirare su alcuni comportamenti virtuosi, come per esempio svolgere frequentemente attività fisica-aerobica. Più se ne fa meglio è.
L’alimentazione più corretta da questo punto di vista è quella mediterranea.
Un soggetto in sovrappeso naturalmente deve cercare di perdere peso integrando una buona alimentazione con l’attività fisica. In questo modo la massa grassa si trasforma in muscolare.
La terapia deve plasmarsi sull’esigenza del paziente e non il contrario”.
Ci sono delle limitazioni sullo stile di vita di un diabetico?
“Non ce ne sono. È solo questione di pazienza e intelligenza.
Ci sono solo dei limiti professionali. Per esempio, un individuo affetto da diabete non può entrare nelle forze armate e non può fare il pilota di aereo.
Non ci sono limitazioni sotto il profilo dello stile di vita. Per esempio le donne possono affrontare una gravidanza, purché sia programmata e gestita con intelligenza.
Non ci sono particolari limitazioni nemmeno per quanto riguarda lo sport.
Ci sono molti sportivi e diverse associazioni che hanno fatto cose importani come maratone, scalate di montagne.
Quindi se uno ha voglia di fare non ci sono restrizioni, purché uno si curi in modo intelligente”.