Calazio sintomi: infiammazione della palpebra. Le differenze con l’orzaiolo

Il gonfiore e l’arrossamento della palpebra sono alcuni sintomi che possono corrispondere a diverse patologie.
Dal’orzaiolo alla congiuntivite, passando per il calazio.
Ma di cosa si tratta? Così come avviene per l’orzaiolo il calazio interessa le palpebre.
Differenza tra calazio e orzaiolo – “Tante volte si fa confusione, si chiama orzaiolo quello che invece è il calazio”, spiega in un’intervista a Fortesano.it Bruno Scuderi, oculista esperto in chirurgia laser, che opera a Trieste.
“Il calazio è un’infiammazione a livello della palpebra. Interessa quindi le palpebre. Non riguarda però le ghiandole di Zeiss (come avviene per l’orzaiolo) ma quelle di Meibomio, che sono più interne.
Sono situate sempre sulla palpebra e servono per la produzione del sebo, che va a costituire anche la componente della lacrima”.
L’esperto fa sapere che il calazio è un’infiammazione che crea “quella classica pallina che resta lì” e che a differenza dell’orzaiolo va operata chirurgicamente.
I sintomi – “Inizia con un gonfiore della palpebra”, dice il dottore. “Inizialmente si arrossa e fa male, poi quando il gonfiore diminuisce resta questa pallina, che anche se sfiammata, a livello medico si chiama granuloma”, continua Scuderi.
“Il granuloma si forma all’interno delle ghiandole di Meibomio e tende a non guarire spontaneamente perché si capsula, per questo motivo spesso è necessario procedere con un intervento chirurgico”.
Tre motivi per togliere il calazio– “Bisogna intervenire con l’operazione e rimuovere il calazio chirurgicamente per tre motivi”, consiglia il medico.
1) Dà fastidio se resta lì.
2) Spesso torna a infiammarsi. L’infiammazione è recidiva.
3) Esteticamente può essere sgradevole da vedere.
I rimedi – “La capsula che si forma impedisce anche all’antibiotico di entrare al suo interno e quindi non c’è altra scelta che procedere con la chirurgia”, spiega il dottore.
Possono aiutare a dare sollievo gli impacchi caldo umidi, fatti attraverso garze bagnate. “Ci sono impacchi che aiutano a maturarlo. Vanno bene sia per calazio che per oraziolo”, conclude l’esperto.