Vaccino per animali domestici: l’esperta spiega quello che bisogna sapere

Il vaccino è fondamentale per i nostri animali domestici. Secondo gli esperti gioca un ruolo importantissimo nel controllo delle malattie infettive ed infestive.
La veterinaria Arianna Russo spiega nei dettagli in cosa consiste la vaccinazione, perché è importante farla, ogni quanto si deve ripetere e quali sono i rischi ad essa correlati.
Ecco tutto quello che c’è da sapere sul vaccino dei nostri animali domestici.
Vaccinazione degli animali. In cosa consiste?
“La vaccinazione si basa sulla somministrazione di una preparazione antigenica (piccole quantità di batteri o virus o dei componenti di batteri, virus o protozoi) con l’obiettivo di immunizzare attivamente l’animale e proteggerlo nei confronti di una malattia infettiva”.
È uguale per tutti gli animali domestici oppure ci sono delle differenze?
“Secondo le Linee Guida WSAVA il medico veterinario deve valutare ogni singolo caso e scegliere di conseguenza il protocollo vaccinale più appropriato, definendo quali vaccinazioni e ogni quanto devono essere programmati i richiami.
Le vaccinazioni del cane e del gatto comprendono le ‘vaccinazioni core’, quelle che ciascun animale dovrebbe ricevere indipendentemente dalle circostanze o dalla localizzazione geografica. E, le ‘vaccinazioni non core’, necessarie in base ai rischi geografici e di esposizione e allo stile di vita dell’individuo.
Le vaccinazioni core per il cane proteggono dal virus del cimurro, dall’adenovirus canino e dal parvovirus canino.
Tra le vaccinazioni non core ricordiamo quelle per la borreliosi, la leptospirosi o la leishmaniosi, tre importanti zoonosi, cioè malattie infettive degli animali che possono essere trasmesse all’uomo.
Le vaccinazioni core per il gatto proteggono dal parvovirus felino, dal calicivirus felino e dall’herpesvirus felino, mentre tra quelle non core ricordiamo il vaccino per il virus della leucemia felina”.
Perché è importante farla?
“Le vaccinazioni hanno un ruolo importantissimo nel controllo delle malattie infettive ed infestive e attraverso l’immunità di popolazione consentono di proteggere gli individui che per ragioni mediche non possono essere vaccinati o non sono in grado di sviluppare una solida immunità (neonati, immunodeficienti, malati).
Alcune vaccinazioni del cane e del gatto rimandano al concetto di ‘One health’ secondo il quale la salute degli esseri umani è legata alla salute degli animali e dell’ambiente.
Due esempi a questo proposito sono la rabbia e la leptospirosi. In quest’ultimo caso la vaccinazione dei cani contro la leptospirosi limita la formazione dello stato di cane portatore ed eliminatore, proteggendo così altri cani e gli esseri umani da questa zoonosi.
È importante sottolineare che la scelta del protocollo vaccinale dipende dall’analisi rischio-beneficio, valutata dal medico veterinario per ogni singolo paziente, ed accompagnata da una visita clinica che rappresenta un momento fondamentale di prevenzione non solo delle malattie infettive”.
Come si fa a capire quando le vaccinazioni sono certificate correttamente?
“Le vaccinazioni dovrebbero essere riportate sul libretto sanitario o passaporto degli animali da compagnia.
Gli elementi ai quali prestare attenzione in questo tipo di certificazione sono: il timbro e firma del medico veterinario (nome, cognome, numero di iscrizione all’albo, Ordine di appartenenza), la fustella (il talloncino del vaccino che riporta la data di scadenza del prodotto, il nome, il lotto identificativo), la data della vaccinazione e del richiamo.
La vaccinazione per la rabbia e la leptospirosi, in quanto malattie denunciabili, devono inoltre essere comunicate dal medico veterinario che le ha effettuate al servizio veterinario competente per il territorio secondo quanto previsto dal regolamento di polizia veterinaria.
Tale comunicazione in molte regioni è tracciata in anagrafe canina”.
A quali rischi si va incontro con una vaccinazione scorretta?
“Una vaccinazione scorretta può esporre l’animale ai rischi legati alle malattie infettive che nei casi più gravi possono portare a morte o sequele importanti con compromissione del benessere dell’animale nonché notevoli costi a carico del proprietario per le cure mediche.
Per quanto concerne le zoonosi, una vaccinazione scorretta aumenta il rischio di esporre l’uomo a malattie infettive e infestive, come ad esempio la rabbia, leptospirosi, leishmaniosi e borreliosi”.