Tumore al seno, protesi che provocano il cancro. L’esperto spiega perché succede

Le protesi mammarie della ditta Allergan Limited sono state ritirate dal commercio in Europa perchè potrebbero a causare l’insorgenza di un raro tumore al seno. “Si tratta di un tipo di protesi testurizzata con una superficie ruvida”, spiega in un’intervista a Fortesano.it Egidio Riggio, chirurgo plastico estetico ricostruttivo. “Tuttavia le probabilità che le protesi possano causare un tumore sono molto rare. Per questo non bisogna spaventarsi”.
Una vittima in Italia – Qualche mese fa c’è stata una vittima in Italia. Al Policlinico Umberto I di Roma, una donna è morta a causa di un linfoma anaplastico a grandi cellule. Le era stata impiantata una protesi 12 anni prima e questa potrebbe essere la causa della sua malattia. “Per quanto si sappia non aveva protesi Allergan”, afferma il chirurgo.
Dottor Riggio le protesi mammarie possono essere pericolose?
“È stato ipotizzato un legame diretto fra grado maggiore di testurizzazione della superficie protesica e le protesi in particolare dell’Allergan.
La complicanza cancerogena è molto rara, si tratta del linfoma anaplastico a grandi cellule.
Questa si verifica all’interno della tasca della protesi, con la formazione di cellule linfatiche maligne che crescono insieme a una produzione di siero, una quantità di liquido che fa gonfiare la mammella.
In casi molto più rari, come quello che si è verificato di recente in Italia, il linfoma cresce anche al di fuori dalla capsula. Si forma un vero e proprio tumore solido e non si tratta più di semplici cellule maligne. Ma va gestito con le chemioterapie”.
Quanto sono frequenti i tumori di questo tipo?
“Le percentuali sono molto basse. In Italia riguarda un caso su 32mila donne circa. Negli Usa l’incidenza è 1 su 60mila persone.
Si parla sia di persone che hanno subito interventi di tipo ricostruttivo (mastectomia) che per motivi estetici.
Sono stati registrati diversi casi clinici negli anni, ma si tratta comunque di episodi molto rari riscontrati maggiormente nelle protesi Allergan perchè sono quelle più usate.
In questo caso è stata sospesa la vendita perché fino ad ora Allergan è stata l’azienda leader nella produzione delle protesi mammarie per 30 anni.
Di protesi anatomiche di questa marca ne sono state vendute in tutto il mondo molto di più rispetto ad altre etichette. Per cui dal punto di vista statistico è più facile trovare una complicanza rara in un milione di protesi rispetto a protesi che sono in commercio da magari solo qualche anno e ne sono stati venduti solo 5mila esemplari.
Per questo non bisogna spaventarsi di qualcosa che è molto raro.
L’importante è sempre fare i controlli preventivi.
Ci sono tante cose che facciamo nella vita che hanno un’incidenza maggiore di rischio di contrarre il cancro. Per esempio, se uno fuma rischia 30 diversi tipi di tumore con incidenze molto varie e con pericolosità diversa. Si continua comunque a vendere le sigarette seppure avvertendo del rischio”.
Le donne che hanno queste protesi devono toglierle?
“No, devono continuare a fare la loro vita con le loro protesi.
In nessun Paese, dalla Francia agli altri Stati Ue, fino agli Usa, è stato previsto il ritiro o la sostituzione di queste protesi. In quanto, essendo un tumore molto molto raro, sarebbe eccessivo sottoporre a intervento tutte le donne operate che hanno queste protesi. Si parla di migliaia e migliaia di persone”.
Come si fa per capire se c’è un tumore?
“Quando questo tipo di linfoma si forma è facilmente diagnosticabile. Si fanno degli esami e tramite un test sul liquido e si vede se ci sono cellule tumorali”.
Come si cura il linfoma anaplastico a grandi cellule?
“Nella maggior parte dei casi in cui si verifica un linfoma di questo tipo si risolve con la rimozione della capsula in cui si sono formate le cellule cancerose.
Basta l’asportazione chirurgica della protesi e non c’è bisogno di nessun trattamento oncologico.
Soltanto nei casi più gravi, ovvero quando il linfoma cresce anche fuori dalla protesi e si forma un tumore solido, deve essere gestito con la chemioterapia”.
Cosa bisogna fare dal punto di vista della prevenzione?
“Le mammelle vanno controllate sempre anche per le donne che non hanno protesi. Occorre fare il normale controllo fisiologico della prevenzione al tumore al seno.
Per una donna su nove c’è rischio di contrarre un tumore mammario. I fattori da tenere sotto controllo sono gonfiore e indurimento.
Tuttavia il rischio maggiore è di contrarre un carcinoma, non il linfoma dovuto alla protesi.
Tutte le donne con o senza protesi (di tutte le marche) devono rispettare la usuale prevenzione dei tumori al seno, prevista per le fasce di età della donna. Questo rischio molto raro non modifica i controlli previsti e difatti nessuna Autorità sanitaria ha mai consigliato la rimozione delle protesi macro-testurizzate Allergan o di altre marche. Importante è rivolgersi al proprio medico e chirurgo di fiducia in caso di dubbi”.