Alzheimer: non si può guarire, ma ecco come riconoscere e ritardare la malattia

Non ricordarsi più come si fanno le cose più semplici, come vestirsi, cucinare o riconoscere la strada per tornare a casa. Non è di certo una bella sensazione.
“Quando si è colpiti dall’Alzheimer non si tratta semplicemente di scordare il nome di un attore o di un conoscente”, spiega in un’intervista a Fortesano.it Costantino Iadecola, professore di neurologia alla Weill Cornell Medicine. “L’Alzheimer intacca le capacità della vita di tutti i giorni”.
Gli esperti stanno studiando un nuovo farmaco sperimentale, ‘Aducanumab’, un anticorpo specifico contro la proteina tossica ‘beta-amiloide’, che potrebbe bloccare la malattia, ma per il momento non esiste una vera e propria cura. “Tuttavia è possibile rallentare la progressione della malattia”, spiega Iadecola.
Quali sono i sintomi comuni dell’Alzheimer?
“L’Alzheimer è la forma più comune di demenza.
Nella maggior parte dei casi colpisce gli anziani e si manifesta con disturbi della memoria.
È importante sottolineare che non si tratta semplicemente di scordare il nome di un attore o di un conoscente che non si è visto per un po’, oppure dove si è parcheggiata la macchina all’areoporto.
Ma si tratta di un disturbo più severo della memoria che intacca la capacità di vita normale, come non trovare la via di casa, fare le stesse domande appena dopo aver ricevuto una risposta, non essere capace di fare attività che richiedono di seguire una sequenza di azioni, come per esempio cucinare o vestirsi.
Col passare del tempo, i disturbi cognitivi si estendono sempre più. coinvolgendo l’orientamento, la parola e la scrittura, il giudizio, l’igiene, fino a quando la persona non è più capace di vivere da sola”.
Come si possono tenere sotto controllo i sintomi?
“Purtroppo quando i sintomi si manifestano è già troppo tardi, ma se si riescono a identificare i disturbi fin dall’inizio si può tentare di ritardare la progressione tramite alcune attività.
Per esempio tenendosi intellettualmente attivi (leggendo, risolvendo puzzles, imparando cose nuove, ecc.); mantenendo le interazioni sociali, praticare esercizio fisico moderato.
È importante anche seguire una dieta mediterranea, povera di grassi animali, sale e zuccheri aggiunti.
Infine, è utile controllare fattori di rischio vascolare come ipertensione, diabete, iperlipidemia, fumo, evitare abuso di alcol, ecc.”.
Esiste una cura?
“Non esiste una cura, ma ci sono diverse medicine in via di sviluppo.
In ogni caso, interventi farmacologici o cambiamenti di stile di vita devono essere instaurati al più presto possibile.
Si sta lavorando anche per sviluppare delle analisi cliniche che riconoscano la malattia prima che si manifesti clinicamente”.