Bambini obesi, in Italia circa centomila: è record europeo. Ecco cosa rischiano

In Italia è allarme obesità infantile. Sono circa 100mila, uno su tre, i bambini in sovrappeso, dai 6 ai 9 anni, secondo il rapporto sulla malnutrizione infantile della Ong Helpcode.
I dati sono stati pubblicati in occasione delle Giornate mondiali contro l’obesità, 10 ottobre, e dell’alimentazione, il 16 ottobre e il Bel Paese sarebbe maglia nera d’Europa.
“Le cause che portano il bambino a diventare obeso sono diverse”, afferma in un’intervista a Fortesano.it Sara Anna Polimeno, nutrizionista allo studio clinico Mosè Bianchi di Milano. “Tra le tante ci sono le cattive abitudini e lo stile di vita, nonché scarsa attività fisica e scorretta alimentazione”, spiega la dottoressa.
Quando un bambino può essere considerato obeso?
“Non è semplice determinare lo stato di obesità in un bambino ma esistono dei criteri generali che il pediatra o il Nutrizionista possono valutare per accertarlo.
Il primo è il BMI (Body Mass Index o Indice di Massa Corporea), il rapporto tra il peso e l’altezza al quadrato.
A differenza degli adulti, il cui risultato permette di rientrare in delle categorie ben distinte (sottopeso, normopeso ed obesità), nei bambini non c’è un valore fisso, in virtù della variabilità di crescita continua nel corso degli anni.
Per questo sono state elaborate delle curve di crescita suddivise in percentili.
Dal BMI si calcola il percentile, tenendo in considerazione età sesso e altezza e collocandolo in una scala ci permette di individuare i vari parametri.
Nello specifico, quando il valore ottenuto è compreso tra l’85° e il 95° percentile ci troviamo di fronte ad un caso di sovrappeso, mentre quando supera il 95° percentile parliamo di obesità.
Un altro criterio importante che viene adottato al fine di diagnosticare lo stato di obesità, è la misurazione della circonferenza addominale, la quale costituisce un campanello d’allarme per eventuali alterazioni metaboliche”.
Secondo lei perché i bambini obesi sono in aumento?
“L’obesità è sicuramente una patologia ad eziologia multifattoriale, possono essere diverse le cause che portano il bambino a divenire obeso.
Il fenomeno, però, registra delle crescite esponenziali soprattutto nel nostro Paese, principalmente per via delle cattive abitudini legate allo stile di vita: scarsa attività fisica e scorretta alimentazione.
Quest’ultima è una delle prime cause di obesità infantile.
Nei bambini si riscontra sempre di più una dieta ipercalorica e monotona con consumo eccessivo di cibi pronti e confezionati come snack, merendine ad alta densità calorica e con un contenuto molto basso di frutta e verdura.
Inoltre, si salta spesso la prima colazione che dovrebbe essere il pasto che ha la funzione di fornire un vero e proprio pieno di energie.
Questo porterà inevitabilmente a mangiare fuori pasto e soprattutto a trasformare la cena in quello principale, molto spesso anche a causa dei ritmi lavorativi familiari. Il bambino accumulerà così molto più peso.
Tutto questo è accompagnato dalla scarsa attività fisica, un’altra causa connessa all’obesità. Molti bambini praticano poco sport o addirittura nessun tipo.
Ci sono, poi, altre cause connesse all’obesità, come quelle genetiche. Seppur rare sono presenti.
Per esempio se un bambino ha entrambi i genitori obesi, avrà un rischio più alto di diventarlo lui stesso.
Non meno importanti anche le cause psicologiche. Per fronteggiare problematiche di stress, ansia e talvolta noia, i bambini si rifugiano nel cibo, trovando nello stesso un elemento consolatorio”.
Quali sono i rischi connessi all’obesità infantile?
“L’obesità infantile rappresenta una vera e propria patologia che si protrae nell’età adulta.
Si stima che in 2 casi su 3 un bambino in sovrappeso diventi un adulto obeso, generando dei rischi connessi al suo stato di salute futuro ma anche al sistema sanitario.
Le conseguenze connesse all’obesità infantile interessano non solo la sfera fisica ma anche quella sociale ed emotiva.
Tra le complicanze di natura fisica si rischia di contrarre precocemente malattie quali diabete di tipo II oltre a ipertensione e problematiche cardiovascolari e tumorali. È ormai nota la connessione di quest’ultima con l’aumento del grasso addominale.
Altri rischi di natura fisica riguardano disturbi del sonno, come le apnee notturne, e anche complicazioni ortopediche e ormonali.
I rischi dell’obesità infantilie interessano anche la sfera privata e sociale del bambino, i quali si sentono spesso in forte imbarazzo nei confronti dei coetanei a causa della bassa autostima a causa del proprio corpo. Questo rischia di innescare sindromi ansioso–depressive”.