Gli hanno sparato, lo hanno picchiato e poi investito: Ignazio, il cane salvato dalla clinica di Palla

Dopo la straziante storia di Palla, la cagnetta che ha rischiato di morire a causa di un laccio attorno al collo, diventata simbolo degli animali maltrattati, ora la clinica Duemari di Oristano, in Sardegna, racconta un’altra drammatica battaglia.
Quella di un pastore maremmano anziano, con un profondo squarcio sulla pancia, “raccolto” dalla strada in condizioni critiche. Ferito da colpi di arma da fuoco, picchiato e poi investito. La diagnosi: gabbia toracica sfondata, costola fratturata e conseguente perforazione del polmone.
I medici che lo hanno salvato lo hanno chiamato Ignazio, come la località in cui è stato ritrovato, Sant’Ignazio, vicino a Norbello. “Siamo disperati”, scrivevano qualche giorno fa su Facebook gli operatori della Clinica Duemari.
Dopo un intervento chirurgico urgente le sue condizioni sono ancora critiche “ma il fatto che l’appetito sia tornato lascia ben sperare”, si legge su un post Facebook più recente.
“Palla non è stato il caso più grave che ci è capitato, c’è di peggio”, racconta Monica Pais, veterinaria della clinica oristanese, in un’intervista a Fortesano.it. Ignazio ne è la dimostrazione.
Le vicende come queste purtroppo sono quasi all’ordine del giorno. Oggi tocca a Ignazio a combattere. “Malgrado ansimi ancora, ha una forza incredibile”, scrivono dalla clinica.
La storia del cane Palla – “La storia di Palla ormai la conoscono tutti”, spiega Monica Pais. “È una dei nostri randagi, arrivata a gennaio del 2016 con un laccio stretto al collo come collare. È cresciuta dentro quel legaccio. Quando è arrivata qui era completamente deforme”.
La testa della cagnolina era gonfia come un pallone, per questo le è stato attribuito il nome Palla.
“Abbiamo messo la sua foto su Facebook, sulla pagina della clinica, e lei è diventata una star”, continua la dottoressa. Ormai è un caso internazionale, la pagina Facebook della clinica supera i 400mila follower.
“Non sapevamo che tipo di lesioni avesse avuto, ma il cane è stato bene dall’inizio. Abbiamo fatto un po’ di chirurgia per diminuire la compressione della cicatrice attorno al collo, però non è stato uno dei nostri casi più gravi”, racconta Pais.
Oggi Palla sta bene, la sua deformazione si è notevolmente ridotta, è quasi scomparsa. Lo si può constatare anche dalle foto e dai video presenti sui social.
Effetto Palla – “Palla ha fatto da apripista per le attività della clinica e non solo”, racconta la dottoressa Pais. “Il muso di Palla ha generato un interesse molto esteso a livello mondiale nei confronti delle vicissitudini degli animali abbandonati a loro stessi”.
Una storia a lieto fine. La clinica ha iniziato a ricevere tantissime donazioni. “Siamo stati costretti a far nascere una Onlus ‘Effetto Palla’. Avevamo troppe pressioni, troppe offerte, è stata una sorta di difesa per togliere l’attenzione dalla clinica. Stava diventando troppo pesante da gestire. Poi volevamo fare qualcosa di più, oltre a quello che già facevamo in clinica”.
Dottoressa Pais, ci racconti in breve come svolge il suo mestiere?
“Faccio il chirurgo oncologo veterinario. Nella nostra clinica lavoriamo come in tutte le altre, siamo titolari dell’unica Tac in Sardegna, importantissima per la diagnosi delle malattie oncologiche dei cani e dei gatti. Siamo un centro di primo soccorso. Da 30 anni curiamo anche la fauna selvatica: dall’avvoltoio alla caretta, tutto quello che nuota, striscia o vola in Sardegna lo curiamo”.
Di recente è stato pubblicato il suo libro. “Animali come noi”. Perché lo ha scritto?
“Era già scritto da tempo. Si tratta di una serie di racconti scritti fin da quando ero bambina. Il libro è nato da solo praticamente. Parla delle mie esperienze con gli animali in generale. Animali che hanno bisogno di essere aiutati”.