«Un sistema commerciale del cibo che ci raggira». Gianpaolo Usai e la sua guida contro gli inganni alimentari

Quando facciamo la spesa scegliamo i prodotti in base alle nostre esigenze, ma facciamo davvero attenzione a quello che compriamo? “Spesso pensiamo di acquistare delle cose sane che invece in realtà non lo sono”, spiega Gianpaolo Usai, educatore alimentare, a Fortesano.it.
Secondo lui il sistema commerciale del cibo, in un certo senso, ci raggira di continuo. “Le persone si affidano alle pubblicità che vedono in tv, purtroppo manca la consapevolezza”.
Ed è proprio per dare consapevolezza, per far aprire gli occhi e educare le persone a fare la spesa in modo più cosciente e consapevole che Usai ha scritto un libro ‘Inganno alimentare’, una vera e propria guida utile contro i “raggiri alimentari”.
I consigli di Gianpaolo Usai oggi sono disponibili anche sul web sul sito www.ciboserio.it dove “la spesa che fa bene”, “educazione alimentare”, “spesa consapevole” sono concetti chiave.
Cosa l’ha spinta a divulgare i suoi consigli? Da cosa parte il tutto?
“Nel 2014 ho conseguito un diploma in nutrizione. Ho iniziato a studiare con più attenzione le etichette dei prodotti alimentari e ho capito che c’era qualcosa che non andava. Mi sono accorto che la maggior parte delle pubblicità che si vedono in tv sul cibo e quello che si proclama nella parte frontale delle confezioni dei prodotti, non corrisponde effettivamente alla realtà, a livello di ingredienti. Da lì è nata la mia idea di un sistema commerciale del cibo che, in un certo senso, ci raggira di continuo quando andiamo a fare la spesa.
Pensiamo di acquistare delle cose sane che invece poi molto spesso non lo sono. Quando questa mia intuizione si è rivelata oggettivamente corretta ho scritto il mio primo libro ‘Inganno alimentare’, che rivela proprio questo, e cioè il fatto che molti cibi che troviamo in commercio non sono funzionali per la nostra salute anche quando il marketing ce li fa apparire come salutari. Motivo per cui nel mio libro ho cercato di parlarne, approfondendo alcuni argomenti e facendo in modo che diventasse una guida di orientamento per il consumatore consapevole.
Nel 2015 ho iniziato a divulgare questi concetti anche su internet, in particolare su Facebook, attraverso il mio profilo personale e una pagina dedicata chiamata ‘Cibo serio’“.
Cosa intende per inganno alimentare?
“Il mio concetto di inganno alimentare non riguarda le truffe sul cibo, anche se quelle sono sempre presenti, ma la mancata percezione che le persone hanno quando acquistano un prodotto. Ed è proprio questo che trae in inganno, perchè si pensa che dentro un prodotto ci siano determinate qualità, invece molto spesso ce ne sono altre.
Gli esempi del concetto inganno alimentare sono tantissimi.
Oggi il mondo dell’agroalimentare è diventato molto complesso, i prodotti sono composti da tantissimi ingredienti, sono costruiti in laboratorio e sono fatti con sistemi industriali. Non è più come una volta, quando si sapeva con certezza da dove arrivava il cibo e cosa c’era dentro.
Alcune diciture che troviamo sui prodotti, molte persone non riescono a capirle. Per esempio se si legge ‘carne separata meccanicamente’, la maggiorparte delle persone non sa di cosa si tratta e quindi l’acquisto di quel prodotto è fatto in maniera poco consapevole.
Un altro esempio riguarda le diciture senza zucchero, o senza zuccheri aggiunti. Queste danno al consumatore la percezione di trovarsi di fronte a un prodotto più salutare, in realtà anche questi sono degli inganni. La dicitura senza zucchero non vuol dire che quel prodotto non è zuccherato o non contiene altri zuccheri.
Anzi, per legge lo zucchero è soltanto quello che noi consideriamo da tavola, il ‘saccarosio’, mentre tutti gli altri vengono denominati con altri nomi: sciroppo di glucosio, fruttosio, maltosio ecc. Sono tutti zuccheri inseriti anche nel classico prodotto ‘senza zucchero’ e producono effetti negativi per l’organismo al pari dello zucchero comune o talvolta persino maggiori, come è il caso del fruttosio ad esempio. Il problema è che chi li acquista è convinto di comprare qualcosa di più salutare”.
Quale è il suo obiettivo?
“L’obiettivo di fondo è riuscire a dare alle persone maggiore consapevolezza sul loro modo di alimentarsi e su come tutelare la loro salute attraverso il cibo sano. Purtroppo la consapevolezza manca, le persone si affidano alle pubblicità.
Queste danno informazioni finalizzate in primis ai loro interessi di vendita e di profitto, raramente indirizzati a fare prevenzione e tutela della salute. Prendiamo come esempio la pubblicità della crema di nocciola e cacao spalmabile più famosa in tutta Italia.
In questo caso vediamo uno spot dove si mostrano le nocciole e il latte. Nell’immagine della confezione del prodotto questi due alimenti sono in evidenza quindi una persona si convince che quella crema di cacao sia un prodotto sano e naturale.
In realtà anche questo è un effetto ottico che distrae il consumatore. Perché analizzando gli ingredienti contenuti nel prodotto si evince che l’80 per cento è composto da zucchero e olio di palma. Le nocciole rappresentano soltanto una piccolissima percentuale e il latte una quantità ancora più piccola.
In realtà però il marketing ci fa credere che quello sia un prodotto sano e naturale. Se mettessero sulla confezione lo zucchero e l’olio, probabilmente le vendite non sarebbero uguali. Ma questi sono soltanto alcuni dei tanti esempi di “inganno alimentare”.