Calo di pressione, cause e rimedi. Dott. Furlan: «Le donne le più colpite»

Giramenti di testa, debolezza, vista appannata, svenimenti. Sono alcuni sintomi del calo di pressione o ipotensione. Episodi che con il caldo sono più frequenti quando ci si alza di scatto dalla sedia o si fa sport ad elevate temperature. Succede quasi a tanti.
Raffaello Furlan, responsabile di Clinica Medica in Humanitas a Milano, spiega in un’intervista a Fortesano.it quali sono le cause e i rimedi più facili da adottare. “A volte basta bere un bicchere d’acqua e tutto torna alla normalità”, afferma.
Quello che avviene al nostro corpo quando è in corso un calo di pressione arteriosa è abbastanza semplice. Il sangue improvvisamente ha delle difficoltà a raggiungere il cervello con la stessa forza e quantità abituale. Non essendoci più segnale anche i muscoli non ricevono i giusti stimoli e quindi si afflosciano.
Gli esperti hanno stabilito che il livello della pressione a riposo oscilla tra i seguenti valori: la massima (sistolica) da 100 e 125 mmHg e la minima (diastolica) tra 80 e 90 mmHg. Quando la minima registra valori inferiori o superiori a quelli indicati, allora si ha un caso di ipotensione o ipertensione. Il dottor Furlan spiega quali sono i fattori che infulenzano queste variazioni e consiglia quali rimedi adottare.
Ipotensione, quali sono gli individui più interessati?
“Bisogna distinguere due grosse e diverse condizioni di ipotensione e considerare due categorie di persone: l’individuo ‘normale’, sano, e quello affetto da patologie neurologiche.
– Nel primo caso l’ipotensione è un evento sporadico che può avvenire nel soggetto normale per una serie di condizioni. Può succedere a tutti, non solo alle persone anziane ma anche ai giovani, in particolare a una fascia di donne che va dai 14 ai 25 anni.
– La seconda categoria riguarda invece le ipotensioni che si associano a malattie neurologiche, le disautonomie o malattie neurodegenerative.
È il caso dei malati di Parkinson, della Multiple system atrophy oppure delle neuropatie legate all’abuso di alcol o a processi infiltrativi come l’Amiloidosi.
Nel caso in cui una persona sia affetta da malattie neurodegenerative, ogni volta che si mette in piedi o che cerca di fare un esercizio fisico, la pressione si riduce in modo patologico e si rischia di svenire”.
Quali sono le cause?
“Quando la pressione arteriosa diminuisce c’è un ipoflusso di sangue ai muscoli e al cervello. Questo determina una stanchezza e una incapacità di eseguire un’attività fisica normale. In altri termini, la riduzione della pressione genera una diminuzione del flusso del sangue al cervello che altera lo stato di coscienza fino a portare alla sincope. Nel caso più estermo, infatti, l’individuo può svenire.
Considerando un individuo sano, il calo di pressione transitoria può essere dovuto al fatto che il sistema nervoso autonomo – che regola i cambiamenti della pressione della frequenza cardiaca in relazione ai cambi della postura per esempio, da seduto o sdraiato mi metto in piedi, – transitoriamente o momentaneamente non funziona.
In genere una situazione di questo tipo può avvenire perché c’è un eccesso di stanchezza o di agitazione, all’opposto. Si può svenire anche quando si ha un’emozione troppo forte. Questo avviene perché quando una persona è in piedi, ha già uno stress gravitazionale, che mette alla prova il sistema nervoso autonomo che deve controllare pressione e frequenza cardiaca. L’emozione data da una brutta notizia, per esempio, fa interrompere bruscamente i meccanismi di controllo.
È come se venisse schiacciato il pulsante per determinare uno shut down.
Un eccesso di emozione può far partire riflessi nervosi, che hanno un significato protettivo dal punto di vista teleologico, finalistico, che proteggono l’organismo. Perché un eccesso di emozioni corrisponde a una liberazione di catecolamina che potrebbe danneggiare il cuore e i vasi. Per questo motivo l’organismo fa partire dei riflessi nervosi che causano lo svenimento”.
Quali sono gli alimenti utili contro il calo di pressione?
“Gli alimenti utili sono quelli classici, ‘i rimedi della nonna’. A volte basta bere un bicchiere d’acqua per regolarizzare la pressione. L’acqua è, nel caso di svenimenti, un vero e proprio farmaco. Entrando nell’organismo genera e attiva dei riflessi nervosi che prevedono un incremento di attività simpatica diretta al cuore e ai vasi arteriosi. Questo tende a controbilanciare l’ipotensione che porterebbe allo svenimento. Nei casi di malattie neurodegenerative è utile assumere il sale in quantità maggiori. In questi casi si possono anche prendere dei farmaci pressori, sono degli agonisti del sistema nervoso simpatico, dei composti analoghi all’adrenalina che garantiscono la vasocostrizione periferica”.