Sigarette elettroniche, ancora vittime in Usa. Pacifici (Iss): ‘E-cig da considerare al pari di quelle tradizionali’

Negli Stati Uniti continuano ad aumentare le vittime per l’utilizzo delle sigarette elettroniche.
Roberta Pacifici, direttore del Centro nazionale dipendenze e doping dell’Istituto superiore di sanità, ha avvertito: “Non esistono studi in merito. Per questo dobbiamo avere un atteggiamento di massima prudenza. Le sigarette elettroniche vanno considerate al pari di quelle tradizionali”.
“Non si può dire infatti che siano innocue per la salute perché non è ancora stato dimostrato scientificamente. Mancano evidenze anche sui danni eventuali dopo un uso prolungato. Al momento sappiamo che possono provocare irritazioni e infiammazioni nell’immediato. Nei nuovi dispositivi in commercio tra l’altro l’atomizzatore scalda il liquido a temperature più alte garantendo al consumatore una disponibilità maggiore di nicotina e provocando la produzione di particelle ultrasottili in grado di penetrare negli alveoli polmonari e di depositarsi lì” ha spiegato la direttrice.
Fin ora sono morte cinque persone, l’ultima due giorni fa in California nella contea di Los Angeles, e si tratta del terzo morto in meno di due giorni.
Gli altri decessi sono stati registrati in Minnesota, Indiana, Illinois e Oregon, inoltre secondo quanto riscontrato dalle autorità sanitarie americane, sono saliti a 450 i casi di malattia polmonare riscontrati in chi usa le sigarette elettroniche.
Per questo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nel rapporto “Epidemia globale di tabacco 2019” uscito a fine luglio, ha vivamente sconsigliato l’utilizzo delle e-cig con rilascio di nicotina perché “sebbene lo specifico livello di rischio associato alle sigarette elettroniche non sia stato ancora stimato in modo conclusivo, le e-cig sono indubbiamente dannose e dovrebbero perciò essere soggette a regolamentazione” ha affermato l’Agenzia delle Nazioni unite.
Anche per l’Istituto superiore di sanità “bisognerebbe imporre il divieto di svapare nei locali pubblici e il divieto di pubblicità” come ha dichiarato Pacifici che ha fatto anche sapere che “a riprova che le sigarette elettroniche non aiutano a diventare ex-fumatori”, l’80 per cento degli e-smoker fumano anche le sigarette tradizionali e oltre il 60 per cento consuma e-cig con dentro nicotina.