Il professor Guido Kroemer svela il segreto per una vita longeva: mangiare meno

Il biologo cellulare Guido Kroemer ha ricevuto il Premio Internazionale «Lombardia è Ricerca» per la migliore scoperta scientifica nell’ambito delle Scienze della vita.
Il riconoscimento da 1 milione di euro è per aver scoperto che mangiare meno permette di vivere più a lungo e in salute, infatti il tema del premio quest’anno era l’healty aging.
“Sono lusingato di ricevere questo premio — ha detto Kroemer —. Il mio laboratorio lavora da oltre 14 anni sul concetto dell’invecchiamento e sui meccanismi che possono rallentarlo. Era il 2005 quando abbiamo pubblicato il primo lavoro dimostrando che l’autofagia può proteggere le cellule dalla tossicità, ad esempio della chemioterapia”.
L’autofagia è il processo attraverso cui le nostre cellule riconoscono al proprio interno i “rifiuti” e li eliminano e Kroemer ha scoperto che questo meccanismo favorisce la longevità e ha individuato alcune sostanze naturali o farmacologiche capaci di indurlo.
“La sua scoperta ha un impatto concreto sul miglioramento della vita della popolazione mondiale — ha affermato Silvia Priori a capo della giuria che ha scelto il lavoro di Kroemer tra 179 candidati —. Dimostra come la riduzione delle calorie assunte quotidianamente attivi meccanismi che degradano le proteine alterate e quindi mantengono l’organismo più in salute”. La scelta oltretutto è ricaduta su una “ricerca di base più vicina possibile alla clinica, dunque a una futura applicabilità”.
Il vicepresidente della Regione Fabrizio Sala, che ha indicato il nome del vincitore, ha sottolineato che “uno degli obiettivi del Premio è che i centri di ricerca e le attività mediche lombarde possano istituire duraturi rapporti di interazione scientifica con il vincitore”.
Anche il presidente della Regione Attilio Fontana è intervenuto dicendo che si tratta di una collaborazione fondamentale per “rendere il territorio lombardo sempre di più un punto di riferimento scientifico nel mondo” e che “il nostro Paese fa poco per la ricerca e dovrebbe fare molto di più” ma “come Regione, nell’ambito delle nostre disponibilità economiche, cerchiamo di riservare grande attenzione alla ricerca e all’innovazione: dobbiamo far capire al resto del Paese che sono la base del nostro futuro. Se dovessimo ottenere quell’autonomia che stiamo chiedendo con tanto impegno credo che ci sarebbero anche più opportunità in questo campo: per avere più risorse e poter portare avanti progetti importanti come questo”.