Grasso addominale, quando c’è il rischio di morte. Per le donne in menopausa stessi pericoli di obesità

Il grasso addominale non è soltanto un problema estetico. Favorisce l’insorgere di patologie cardiovascolari e nei casi più estremi la conseguenza è la morte. È abitudine comune tenere sotto controllo il peso. Ma il numeretto sulla bilancia non è l’unico fattore da considerare per aver una salute perfetta. Esiste un indicatore fondamentale per la nostra integrità fisica: la dimensione del grasso addominale. Sulla sua misurazione e sui rischi che ne derivano abbiamo interpellato un esperto nel settore, il dottor Luca Avoledo, nutrizionista e naturopata. Avoledo diffonde le sue conoscenze nutrizionali anche sul web attraverso il suo sito www.lucaavoledo.it.
Cosa è il grasso addominale?
“È un grasso pericoloso. È quello che si deposita sulla vita e che comprime gli organi interni. In genere è tipicamente maschile, ma è molto diffuso anche nelle donne dopo la menopausa, in questo caso per ragioni ormonali tende a depositarsi nella zona addominale. Le donne in genere prendono peso sui fianchi e sui glutei (obesità a pera), ma questo non è pericoloso per la salute. Nel caso della menopausa, invece, sono esposte a più rischi come gli uomini”.
Quali sono i rischi?
“Si rischia di contrarre malattie cardiovascolari, infarti, patologie metaboliche, diabete e altro. Il grasso viscerale influisce anche sui valori dei trigliceridi, sul colesterolo, sulla pressione alta, sulla glicemia e su altri parametri correlati.
Il grasso addominale rappresenta l’indice più indicativo del rischio cardiovascolare, più del colesterolo e del peso in sé. Perché si può essere magri anche avendo il grasso addominale. È il caso di quelle persone che hanno un peso complessivamente nella norma (una donna che pesa per esempio 60-65 kg) ma che hanno una grande quantità di grasso accumulato a livello delle viscere”.
Come si possono tenere sotto controllo questi pericoli?
“È necessario controllare la dimensione del girovita. Possiamo misurarla in maniera molto semplice, basta posizionare il metro più o meno all’altezza dell’ombelico. La dimensione del girovita è strettamente proporzionale alla quantità di grasso viscerale degli organi interni, quello che si accumula all’interno.
Ci sono delle misure che devono essere tenute a mente. Nelle donne la circonferenza della vita non deve superare gli 80 centimetri. La zona ‘semaforo giallo-rosso’ va dagli 80 agli 88 centimetri. Sotto gli 80 cm c’è la zona di sicurezza. Quanto più sotto si va, meglio è, senza però arrivare alla magrezza. Sopra gli 88 cm c’è invece il rischio di contrarre malattie cardiovascolari e metaboliche, diabete e altro. In questa soglia c’è il campanello d’allarme.
Per gli uomini i valori sono diversi. La circonferenza del ventre non deve essere superiore ai 94 centimetri. Tra i 94 e i 102 cm, abbiamo il semaforo giallo-rosso, nel quale è necessario intervenire. Mentre sopra i 102 centimetri i rischi sono molto alti e diventano significativi”.
Le donne in menopausa hanno gli stessi rischi delle persone obese?
“Si può dire di sì. Quando si parla di obesità ormai il grasso è dappertutto. Molte donne in menopausa hanno il grasso concentrato sulla pancia e per questo hanno un rischio vicino a quello dell’obesità. Con la menopausa si ha una produzione diversa di ormoni, questi si concentrano a livello dell’addome. La donna obesa ha sicuramente dei rischi in più, anche più gravi, però quella in menopausa tende ad avere gli stessi rischi cardiovascolari legati all’obesità o al sovrappeso maschile”.
Si può parlare di rischio di morte?
“Il rischio cardiovascolare è un rischio di aumento della possibilità di eventi come infarto e ictus, che possono determinare la morte immediata. I pericoli sono anche quelli di contrarre il diabete, in questo caso è chiaro che non si muore il giorno dopo ma non è una patologia da sottovalutare”.