Allarme sigaretta elettronica. Dott.Boffi, Centro Antifumo Milano: «Non è innocua. Diversi rischi per la salute»

Le sigarette elettroniche hanno fatto la loro prima vittima. La sua identità non è stata resta nota, ma secondo il dipartimento di Sanità dell’Illinois, negli Stati Uniti, un paziente è deceduto per una grave malattia respiratoria causata dall’uso delle e-cigarette. Un mese fa, una 18enne dell’Utah, negli Usa, è finita in coma e secondo il NYT ci sono almeno altri 215 casi simili. Coincidenze? La stampa statunitense parla di una vera e propria epidemia.
La sigaretta elettronica era nata come un’alternativa più sana a quella tradizionale, oggi però, pare che non sia così tanto innocua. L’Organizzazione Mondiale della Sanità chiede che le e-cig vengano regolamentate: “Sono nocive anche se permettono di evitare catrame e altre sostanze tossiche”.
Sulla loro pericolosità e sui rischi per la salute abbiamo intervistato Roberto Boffi, responsabile Pneumologia, Centro Antifumo dell’Istituto dei tumori di Milano.
Dottor Boffi, quanto sono pericolose le sigarette elettroniche?
“Personalmente sottolineo sempre che esistono vari tipi di sigarette elettroniche sia per quanto riguarda la qualità che per la loro sicurezza. Quelle che si comprano su internet, a volte, sono di incerta provenienza e le sconsigliamo, mentre quelle vendute in farmacia o nei negozi monomarca hanno qualche garanzia in più. Questo non significa che siano prive di rischi, le sigarette elettroniche contengono un vapore che si inala. L’apparato respiratorio è rivestito da una mucosa molto delicata quindi non dovrebbe inalare corpi estranei”.
Quali sono i rischi per chi le fuma?
“Si rischiano delle patologie respiratorie, polmoniti ab ingestis. Gli asmatici possono avere tosse e broncospasmo dopo aver utilizzato la sigaretta elettronica ma anche stando vicini a chi la fuma.
La e-cig emette un vapore ad elevate temperature. Le sostanze liberate in questo modo possono essere particolarmente assorbite. Ad esempio la nicotina, che è una vera e propria droga, quando è presente nelle cartucce.
Col riscaldamento della batteria della e-cig vengono liberate concentrazioni elevate di metalli pesanti: cromo, argento, piombo e nichel in particolare. Il nichel è irritante ed è presente in concentrazione 4 volte superiore rispetto al fumo della combustione delle sigarette tradizionali. Noi dell’Istituto Tumori abbiamo dimostrato che queste sostanze nocive sono presenti nel vapore, non tanto nel liquido.
Questo potrebbe giustificare quello che sostengono altri colleghi, in particolare quelli del gruppo dell’università americana di Harvard che anni fa pubblicarono uno studio dimostrando che dopo 10 minuti dall’uso di sigaretta elettronica c’è un aumento delle resistenze vie aeree, della risposta infiammatoria, e della liberazione delle NO, dell’ossido nitrico. Il tutto, secondo noi, potrebbe essere in gran parte imputabile alla liberazione di questi metalli pesanti.
Nel vapore della sigaretta elettronica ci sono anche gli aldeidi – composti organici – come l’acroleina, acetaldeide. Soprattutto la forma aldeide che è cancerogena di gruppo 1 per lo Ialc (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro). Questa sostanza è presente in concentrazioni significative ed è pericolosa soprattutto per le donne in gravidanza.
Anche se nella e-cig non ci sono le altre sostanze cancerogene, di cui è ricco il fumo della sigaretta tradizionale, come gli idrocarburi in principi aromatici, è comunque pericolosa”.
Le sigarette elettroniche sono davvero utili per chi vuole smettere di fumare?
“Le e-cig danno dipendenza perché liberano nicotina. C’è anche il problema dell’iniziazione, una discreta percentuale di fumatori di sigaretta elettronica non aveva mai fumato prima. Significa che in questa maniera si crea una nuova generazione di giovani e adolescenti che diventano dipendenti dalla nicotina. È stato dimostrato che iniziare a fumare le sigarette elettroniche porta in un secondo momento a fumare quelle tradizionali, nel giro di qualche anno”.
Cosa si dovrebbe fare secondo lei?
“Per noi la e-cig dovrebbe essere normata al più presto. Occorrerebbe adeguare l’attuale legge antifumo in vigore, perché bisogna vietare il fumo delle sigarette elettroniche all’interno dei locali pubblici. Sulle sigarette elettroniche non ci sono le scritte ‘il fumo uccide’ perché non producono fumo ma vapore, però noi abbiamo dimostrato, senza criminalizzarle, che non sono poi così tanto innocue”.