Lo stress dei gatti, mai sottovalutarlo: le conseguenze possono essere gravi

Il tuo gatto fa pipì ovunque in modo incontrollabile? Potrebbe essere stressato. Un comportamento diverso dal solito nei gatti a volte nasconde problemi seri. Lo stress potrebbe portare a conseguenze gravi, come malattie psicosomatiche e non solo. Lo fa sapere la dottoressa Maria Messore, esperta in medicina comportamentale veterinaria.
Dottoressa cosa è lo stress dei gatti?
“È l’alterazione dell’equilibrio psicofisico, sia per gli animali che per gli uomini. Lo stress è una sindrome di adattamento che consiste in una serie di risposte che si danno per far fronte a degli stimoli che hanno alterato l’equilibrio psicofisico ‘normale’.
Questi stimoli possono essere di tipo fisico, interni o esterni, di tipo cognitivo e di tipo emotivo. Lo stress normalmente è positivo, serve per far fronte a dei cambiamenti importanti riportando il tutto alla normalità. Ma in altri casi le conseguenze sono drastiche”
Come facciamo a individuarlo?
“E’ molto difficile individuare lo stress nei gatti. La difficoltà più grande sta nel fatto che spesso il gatto tende a non manifestare i primi segnali di disagio, ma nasconde tutto per un certo lasso di tempo. Inoltre quello che può essere stressante per il gatto a volte non lo è per l’uomo e viceversa. Spesso si fa fatica a pensare che un gatto possa stressarsi, però perché lo vediamo dal nostro punto di vista.
Visto che il gatto non lo mostra, occorre far caso a tutto quello che esula dal comportamento normale. Bisogna osservare i cambiamenti di abitudini”.
Quali sono i comportamenti da riconoscere?
“I cambiami di abitudine sono fondamentali. Bisogna individuare tutto quello va fuori dal normale comportamento, e che crea disagio, a seconda del profilo del gatto. Ad esempio uno che di solito mangia tanto inizia a rifiutare il cibo e a mangiare poco. Al contrario, uno che ha sempre avuto un’alimentazione regolare inizia ad assumere cibo in modo compulsivo. Oppure bisogna osservare manifestazioni che riguardano il corpo. Un gatto che si pulisce normalmente e smette di farlo improvvisamente o fa esattamente il contrario iniziando una toelettatura più intensa con auto traumatismo. O ancora l’esempio più vissuto dai proprietari è l’urinazione inappropriata o l’eliminazione di questa. I bisogni emessi fuori dalla lettiera. Una manifestazione di disagio può essere anche un’improvvisa iperattività o aggressività ma anche forme di depressione con diminuzione delle normali attività. Questo succede quando un gatto che normalmente è allegro inizia a stare più nascosto, non ha voglia di giocare. Uno che non ha mai manifestato particolari alterazioni comportamentali inizia a emettere lunghi miagolii, magari nelle ore notturne piuttosto che durante il giorno.
Ma possono essere anche comportamenti meno evidenti come per esempio un gatto che prima dorme sempre accoccolato vicino al padrone e dopo si rifiuta di avvicinarsi, oppure si arrampica sempre sulla libreria e improvvisamente smette di farlo. Quando rifiuta alcuni tipi di interazione che ci sono sempre stati, allora bisogna allarmarsi. Non sempre le manifestazioni di disagio sono evidenti, spesso sono troppo vaghe e bisogna fare molta attenzione per individuarle”.
Quali sono le cause dello stress?
“Ciò che scatena lo stress è tutto quello che altera le abitudini del gatto. Come incontri con sconosciuti, ingresso di nuovi animali in casa, cambiamenti di relazione con i proprietari, cambiamenti drastici dell’abitazione, traslochi, contatti forzati, rumori ripetuti nel tempo o troppo improvvisi. Tutti questi possono essere segnali di stress. Come anche stimoli cronici o una vita forzata all’interno di uno spazio troppo piccolo. Non è sempre detto che lo stress del gatto derivi da fattori esterni. Dietro le manifestazioni di disagio spesso si nasconde uno stress interno e quindi un problema organico”.
Come bisogna comportarsi?
“È fondamentale conoscere le abitudini del proprio gatto. Ai primi segni di cambiamento comportamentale è sempre meglio effettuare un controllo medico.
Quando un proprietario ci dice ‘vedo il mio gatto strano’ c’è sempre qualcosa sotto. Spesso si tratta di fini sensazioni”.
Quali conseguenze?
“Se lo stimolo che incontra il gatto è troppo intenso, supera una certa soglia di intensità o perdura per molto tempo, in caso di stimoli stressanti di tipo cronico, allora l’organismo non riesce più a mettere in atto tutti i meccanismi necessari per il suo ripristino. Si va incontro a una sorta di esaurimento funzionale che a lungo andare può coinvolgere il sistema immunitario e portare a conseguenze psicosomatiche, proprio come avviene nell’uomo”.
Quali le più drastiche?
“Le somatizzazioni, quando ormai lo stress perdura nel tempo il sistema immunitario viene compromesso e si innescano delle vere e proprie patologie organiche. La più classica è la cistite, ma possono subentrare anche problemi digestivi, astenia, rifiuto di fare qualsiasi attività, col tempo anche la difficoltà di guarire dalle patologie. Quindi una sorta di rallentamento delle capacità di cicatrizzazione dei tessuti e di ripristino del sistema immunitario in generale. Inoltre il gatto rischia di essere esposto più di altri al rischio di malattie, ovviamente”.