Raro e insidioso: ecco qual è il tumore della pelle tre volte più letale del melanoma

“Il carcinoma a cellule di Merkel si manifesta con un nodulo cutaneo indolore di colore rosa, rosso o bluastro che potrebbe rompersi e sanguinare. Si tratta di un tumore insidioso, la cui diagnosi risulta difficile dal momento che spesso viene confuso con altre patologie di origine dermatologica”.
Lo ha spiegato Paolo Ascierto, Direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Nazionale Tumori Fondazione Pascale di Napoli, osservando che “purtroppo le difficoltà nella diagnosi facilitano la sua rapida diffusione in altre parti del corpo con la comparsa di metastasi, rendendolo quindi più difficile da trattare, con una prognosi infausta”.
Ecco perché l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha approvato un nuovo medicinale per il trattamento dei pazienti con questo carcinoma in fase metastatica.
Secondo i dati riportati dall’Osservatorio delle Malattie Rare, ogni anno in Italia ci sono circa 240 nuove diagnosi, per lo più in persone sopra i 65 anni, con la carnagione chiara, e l’esperto ha chiarito che “questi tumori di solito appaiono come indolori lesioni o noduli solidi su testa, collo e meno frequentemente braccia e gambe, ma possono manifestarsi in qualunque zona del corpo”.
“Ripetute scottature, specie durante l’infanzia, e i danni derivanti dall’accumulo di radiazioni UV negli anni sembrano avere un ruolo in circa il 20 per cento dei casi – ha aggiunto Ascierto -, sebbene nel restante 80 per cento dei malati sia il primo responsabile pare essere un virus chiamato poliomavirus delle cellule di Merkel”.
Michele Maio, direttore del Centro di Immuno-Oncologia e dell’Unità Operativa Complessa di Immunoterapia Oncologica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, sempre sul carcinoma a cellule di Merkel ha detto che “risulta purtroppo fatale in circa un paziente su tre: è una forma di cancro che, pur non essendo diffusa come altre patologie oncologiche, il più delle volte ha un esito sfavorevole”.
“Il trattamento della fase avanzata si è molto evoluto negli ultimi anni: si è passati dalla chemioterapia, unica opzione terapeutica fino a qualche tempo fa nonostante un’efficacia solo nel breve termine, all’immunoterapia che ha permesso di raggiungere risultati importanti, grazie al potenziamento della capacità del sistema immunitario di riconoscere e distruggere le cellule tumorali” ha proseguito.
“Oggi il trattamento con un farmaco anti-PD-L1 (avelumab) rappresenta un’evoluzione importante nel trattamento di questa patologia con la possibilità di ottenere un beneficio a lungo termine e addirittura con meno effetti collaterali rispetto alle chemioterapia. L’immunoterapia rappresenta senza dubbio un’innovazione terapeutica di rilievo in oncologia, in generale, e nel carcinoma a cellule di Merkel, in particolare” ha concluso Maio.