Le infezioni della pelle: dall’impetigine alle verruche e come combatterle

Bisogna stare attenti, con l’arrivo della stagione calda e quindi dell”umidità, alle infezioni batteriche che più frequentemente possono contrarre i bambini.
Susanna Esposito, presidente dell’Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici (Waidid) e professore ordinario di Pediatria all’Università degli Studi di Perugia, ha spiegato che “anche una piccola ferita, un graffio o una puntura d’insetto possono facilitare l’accesso dei batteri all’interno della pelle e generare un’infezione che può diffondersi ad altre zone della cute”.
“Per evitare i rischi di un’eventuale degenerazione dell’infezione – ha proseguito – è necessario valutare da quanto tempo è insorta la lesione quanto è estesa e quali sono i sintomi associati, come ad esempio febbre, dolore e prurito”, inoltre, “è importante considerare quali possano essere stati i fattori predisponenti, tra cui l’assunzione di farmaci, l’esposizione alla luce solare, il contatto con allergeni o animali”.
L’associazione Waidid, ha rivelato che una novità terapeutica nel trattamento dell’infezione è rappresentata “dall’ozenoxacina, pomata antibiotica battericida che agisce rapidamente con un successo terapeutico complessivo riscontrato dopo soli 5 giorni in seguito a somministrazione due volte al giorno, con la riduzione dell’impatto dell’infezione e una buona tollerabilità nei pazienti a partire dai 6 mesi di età”.
Ha ribadito che “in estate è più facile il contagio sia per la maggiore proliferazione dovuta al clima caldo-umido, sia per la più alta frequentazione dei bambini di piscine o di spazi comuni. I funghi possono diffondersi in molte zone del corpo quali il cuoio capelluto o la cute glabra”.
“Nel primo caso (tinea capitis), la lesione è inizialmente costituita da piccole papule localizzate alla base del follicolo e, successivamente, si forma una placca circolare eritematosa e squamosa, al cui centro il capello diventa fragile e si spezza. Diventano così evidenti zone prive di capelli (alopecia) e il bambino può lamentare prurito” ha aggiunto.
Nel secondo caso, invece, “le infezioni della cute (tinea corporis) si presentano come placche squamose, lievemente sopraelevate ed eritematose, che si diffondono in senso centrifugo lasciando una tipica lesione ad anello.Sia nelle infezioni del cuoio capelluto che in quelle della cute, le lesioni micotiche richiedono il trattamento con un farmaco antifungino e spariscono spontaneamente nel giro di qualche mese” ha chiarito.
Per quanto riguarda le verruche cutanee, “anche in questo caso si diffondono maggiormente in estate tra i bambini che frequentano piscine o docce pubbliche”, in particolare, “le verruche comuni” sono caratterizzate da “papule ben circoscritte, con superficie irregolare e rugosa” mentre “le verruche piane” da “papule lievemente rilevate, di dimensioni generalmente inferiori ai 3 mm e di colore variabile dal rosa al marrone” ha fatto sapere.
“Nel 50 per cento dei casi le verruche scompaiono spontaneamente entro due anni; il mancato trattamento può, però, provocare la diffusione ad altre sedi del corpo. Le verruche sono lesioni che interessano la parte superficiale della cute, quindi non cicatrizzano a meno che vengano trattate in modo aggressivo; generalmente si consiglia l’applicazione di pomate all’acido salicilico, mentre più discusso è l’utilizzo dell’azoto liquido”, ha concluso Waidid.