Curcuma: le controindicazioni e i benefici

La curcuma, una spezia derivata dalla omonima pianta, è tipica della cucina asiatica ma ormai il suo utilizzo è divenuto comune anche nella cucina occidentale per colorare e aromatizzare i cibi.
Sebbene la curcuma abbia numerose proprietà benefiche, è bene essere informati anche sugli effetti collaterali legati alla sua assunzione perché, soprattutto nel caso in cui un soggetto soffra di patologie renali, epatiche e del tratto gastrointestinale, è meglio che la curcuma non venga assunta in alcun modo.
Questa spezia è nota anche per i suoi effetti anticoagulanti, quindi è sconsigliata per chi ha problemi legati alla coagulazione del sangue.
Ugualmente, sarebbe meglio che anche le donne in stato di gravidanza o nel periodo di allattamento, si astenessero dal consumo di questa spezia.
L’astensione nei suddetti casi, è riferita sia alla curcuma nella sua forma pura, ma anche alla curcuma come spezia e come integratore alimentare.
La curcuma tuttavia, ha anche diversi benefici, infatti il suo ingrediente principale è la curcumina e ad essa si aggiungono altri elementi chimici, grazie alla cui azione la curcuma risulta avere proprietà terapeutiche.
La sua assunzione regolare da parte di soggetti adulti che non presentano patologie, ma che sono in buona salute, permette di alleviare le infezioni e i sintomi legati all’artrite, al mal di testa, al mal di stomaco, alla fibromialgia, allevia i sintomi provocati dalle mestruazioni, e favorisce l’abbassamento della temperatura corporea in caso di febbre alta.
Questa spezia è particolarmente utile anche per la cura delle pelle, infatti permette di curare le irritazioni e le infezioni e protegge i reni e il fegato da attacchi e aggressioni esterne.
La curcuma è conosciuta anche per le sue proprietà dimagranti, infatti se la si consuma regolarmente permette di eliminare dall’organismo tutte quelle sostanze tossiche ed inquinanti che si sono accumulate seguendo un’alimentazione scorretta.