Carote di Polignano: Coloratissime e ricchissime di nutrienti, da provare!

Chi ha detto che le carote sono solo arancioni? Mescolanze di viola, giallo e nero si percepiscono lungo i campi della cittadina pugliese, Polignano a Mare.
Le carote che solitamente acquistiamo nei supermercati, sono il risultato di una selezione realizzata molti anni fa in Olanda, ma non sono certamente le uniche di cui la natura ci ha fatto dono.
La particolarità della “Carota di Polignano” è data dal fatto che è una varietà locale, le cui radici attecchiscono nella terra sabbiosa e dalla salinità elevata, caratteristiche tipiche della zona.
I campi, inoltre, vengono irrigati con acqua salmastra proveniente dai pozzi, e questo contribuisce a far sì che questo ortaggio risulti avere un sapore leggermente sapido e dolciastro allo stesso tempo.
Arancioni ma non solo, possiedono anche tutte le sfumature del giallo, e possono essere anche viola e bordeaux, oltre ad avere forme irregolari e dimensioni variabili.
Ancora oggi gli agricoltori selezionano manualmente le sementi di questo prezioso ortaggio, avendo cura di scegliere le piante migliori, per poter ottenere un prodotto ricco di tonalità.
Le tecniche di coltivazione e raccolta seguono ancora metodi sostenibili, a salvaguardia della biodiversità. Grazie a il suo stretto legame con la tradizione del territorio, questo ortaggio è stato nominato presidio Slow Food (Associazione internazionale impegnata a ridare il giusto valore al cibo, nel rispetto di chi lo produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi).
La carota di Polignano ha un contenuto di caroteni superiore fino a tre volte e mezzo rispetto alle carote più comuni, così come è buono il contenuto di antocianine, potenti antiossidanti naturali di cui sono ricchi tutti gli ortaggi e i frutti rossi e viola.
Contiene inoltre una percentuale di zuccheri considerevolmente inferiore rispetto alla carota più comune, risultando pertanto anche meno calorica.
Nel caso in cui si voglia fare provvista di questo prezioso ortaggio della tradizione pugliese e della biodiversità, si tenga conto che il raccolto viene effettuato dalla fine di novembre all’inizio di maggio.
Fonte: Fondazione Slow Food