Conoscere la miocardite e le sue cure

Che cos’è la miocardite e come si cura?
La miocardite è un’infiammazione del tessuto muscolare cardiaco (che può colpire anche i giovani) che, sebbene reversibile nella maggior parte dei casi, in certe circostanze può avere gravi conseguenze o essere addirittura fatale.
A volte guarisce, passando inosservata per l’assenza di sintomi, altre volte invece può presentarsi in forma molto grave, fino a mettere in pericolo la vita del paziente.
Utile fin da subito cogliere i più piccoli segnali per consentire una serie di accertamenti che possono essere determinanti per la vita del paziente.
Due le principali forme di miocardite: fulminante e non fulminante.
La forma fulminante viene associata ad una grave disfunzione del cuore, tale da richiedere un trattamento intensivo. La forma non fulminante, può comportare un certo grado di disfunzione cardiaca, ma non mette in pericolo la vita.
La miocardite può essere di natura infettiva (ad esempio a seguito di infezioni di origine virale), tossica (ad esempio a causa dell’utilizzo di alcuni farmaci), autoimmune (per esempio in soggetti predisposti che hanno avuto reazioni immunitarie di altre forme (per esempio tiroide) e che soffrono di particolari sindromi.
Come detto, talvolta la miocardite può essere asintomatica, ma è più frequente che si manifesti con dolore toracico e disturbi o alterazioni della frequenza cardiaca (ad esempio tachicardia,
improvvisi rallentamenti del ritmo cardiaco, ecc.).
Possono presentarsi alterazioni dell’elettrocardiogramma e l’alterazione di alcuni valori nei livelli del sangue (ad esempio aumento di alcune proteine, che possono far pensare a un infarto.
L’effetto più preoccupante è lo scompenso cardiaco. I disturbi peculiari in questo caso sono: spossatezza, calo di pressione, difficoltà a respirare, tensione all’addome accompagnato da difficoltà nell’alimentarsi.
In caso di sospetto di miocardite, è utile sottoporsi ad una serie di accertamenti medici, tra i quali:
esami del sangue, radiografia toracica, elettrocardiogramma ed ecocardiogramma.
In alcuni casi può essere sufficiente la risonanza magnetica, ma solo nei pazienti a basso rischio.
Una diagnosi certa si ottiene però solamente eseguendo una biopsia miocardica, un esame invasivo che consiste nel prelievo di piccole porzioni di tessuto.
Per la miocardite non esistono terapie specifiche, ogni terapia va personalizzata, in linea di massima è consigliabile stare a riposo e ricorrere a terapie apposite per ostacolare complicanze, ad esempio l’utilizzo di farmaci per tenere sotto controllo dolore e scompensi.
Nella maggior parte delle volte, i danni al miocardio regrediscono, arrivando spesso alla normalizzazione, ma in alcuni pazienti può comportare alterazioni permanenti del cuore.
Fonte: Corriere della Sera