Il digiuno intermittente potrebbe far bene al cervello per attenzione e memoria

Il digiuno intermittente è al centro di numerose ricerche e studi che potrebbero modificare definitivamente il nostro modo classico di suddividere i pasti.
Secondo recenti studi astenersi, per piccoli intervalli di tempo, dal cibo potrebbe essere un vero e proprio toccasana per la nostra salute.
E’ quanto rilevato da Mark Mattson, capo del laboratorio di neuroscienze del National Institute of Aging statunitense, attraverso esperimenti condotti su topolini.
Lo studioso ha osservato che mangiare a giorni alterni favorisce nelle cavie alcune capacità del cervello, come la memoria e l’apprendimento.
Ma non solo.
Nutrire i topolini a giorni alterni favoriva anche lo sviluppo di un numero maggiore di neuroni e la formazione di più sinapsi, cioè i collegamenti fra cellule nervose.
Questo avviene quando abbiamo esaurito le scorte di glicogeno del fegato e siamo costretti a trovare energia dai grassi che si trovano nelle cellule adipose, quest’ultimi si trasformano in chetoni, molecole che stimolano l’attività e la crescita dei neuroni.
Il neuroscienziato statunitense ha scoperto, inoltre, che nei topolini il digiuno rende più efficace la funzione mentale per quanto riguarda l’attenzione, con effetti che durano circa 1-2 settimane.
Si noti che non si è riscontrato lo stesso risultato se si mangiava meno. Questo avveniva olo in caso di digiuno.
I benefici del digiuno intermittente sono stati rilevati solo nei topolini.
Non è stato sperimentato in altre specie.
Secondo Mattson è verosimile che lo stesso risultato si possa verificare anche nell’uomo perché le vie metaboliche sono pressoché le stesse.