Non tutti i grassi sono da evitare: ecco i grassi buoni e gli errori da non fare

I grassi alimentari sono spesso evitati da chi segue una dieta “salutare”.
Ma non solo. Eliminare i grassi viene associato ad eliminare o cercare di eliminare alcuni chili di troppo e di conseguenza vengono evitati da chi segue una rigida dieta per perdere peso.
Al contrario di quanto potremmo pensare non tutti i grassi sono però nocivi per la nostra salute. Alcuni sono indispensabili ed eliminarli è un errore da non commettere. Si tratta dei grassi buoni.
Gli acidi grassi mono-insaturi e polinsaturi sono un esempio lampante.
Gli acidi grassi polinsaturi, gli acidi grassi omega-3 e omega-6, dovrebbero essere assunti in una quota pari al 6-10 per cento delle calorie quotidiane.
Sono alimenti ricchi di acidi grassi omega-3 e omega-6 il pesce, la frutta a guscio e gli oli vegetali come quelli di mais o di girasole.
Gli acidi grassi monoinsaturi, invece, sono presenti in abbondanza nell’olio d’oliva, preferibilmente extravergine perché abbiamo maggior presenza di polifenoli antiossidanti ma non solo nell’olio extravergine d’oliva.
Questi grassi sono presenti in altri oli vegetali come quelli di arachidi, di girasole e di mais; e in quantità minori in frutta secca, come mandorle, nocciole, pistacchi, anacardi, arachidi.
La dieta mediterranea è un ottimo esempio di dieta corretta con presenza di acidi grassi polinsaturi e monoinsaturi.
Alcuni grassi, come i grassi saturi, invece, sarebbero da consumare moderatamente.
Consumare troppi grassi saturi aumenta la presenza di colesterolo “cattivo” LDL e il rischio di infarto, favorendo così trombosi, infiammazione e l’accumulo di grasso nel fegato.
Il loro consumo dovrebbe essere circa il 10 per cento delle calorie giornaliere.
Troviamo grassi saturi in alimenti quali: prodotti animali come carne, latte, latticini, uova, ma anche oli vegetali come quelli di palma o di cocco ne sono ricchi.
Alcuni grassi sono, invece, da evitare. Esempio di grassi da astenersi nel consumo sono quelli definiti “trans” . Essi derivano dai processi industriali con cui vengono idrogenati gli oli vegetali.
È fondamentale leggere le etichette degli alimenti ed evitare i cibi dove troviamo la dicitura “grassi vegetali idrogenati”.
Evitiamo anche la versioni “light” di latticini, salumi e non solo. Questi cibi, difficilmente dal pensiero comune, non sono più salutari di quelli “classici”.
Proprio a causa della dicitura “light” si tende a mangiarne un po’ di più. Attenzione alle dosi!
Fonte: Corriere della Sera