Acrilammide, la sostanza tossica presente nelle patatine fritte
Chi di voi conosce l’acrilammide?
L’acrilammide è una sostanza presente in molti alimenti che consumiamo, ahinoi, quotidianamente. Biscotti, fette biscottate, cracker, cereali per la prima colazione, caffè e suoi surrogati, ma anche nel pane e nelle patate troviamo la sostanza in questione.
Ma cos’è l’acrilammide?
L’acrilammide è una sostanza chimica che si forma spontaneamente in alcuni alimenti dai loro processi di cottura ed è potenzialmente cancerogena.
Si pensi che in 191 dei 292 campioni di alimenti analizzati che troviamo nei supermercati, questa sostanza è risultata superiore al limite di quantificazione.
Non si tratta di un processo raro o infrequente.
“Questa reazione è una delle tante reazioni che si originano cuocendo un alimento e che nel loro complesso (reazione di Maillard) portano alla formazione di composti volatili e non, cambiando sapore, odore, colore e consistenza del cibo cotto rispetto all’analogo crudo” spiega Coni.
E ancora:”è una sostanza “tossica con attività genotossica e cancerogena per gli animali ”.
Questa sostanza, quindi, si forma in seguito a cotture come la frittura, cottura in forno e alla griglia, ma anche in processi industriali come, ad esempio, la tostatura.
Purtroppo le norme europee non hanno imposto dei valori limite obbligatori.
La commissione ha comunque consigliato ai membri dell’unione europea di controllare continuante i livelli di acrilammide negli alimenti in commercio e indagare in caso trovino cibo che supera delle determinate soglie.
Allora come proteggersi?
I consumatori possono tutelarsi evitando di consumare in modo eccessivo gli alimenti industriali, preferendo cibi naturali e sani, cotti lentamente a basse temperature e facendo attenzione al colore di fine cottuta degli alimenti.
È bene che i nostri cibi cotti non abbiano segni di imbrunimento o bruciature.