I pericoli del pesce crudo
Il pesce crudo è squisito, però dobbiamo essere consapevoli dei rischi che si corrono quando lo consumiamo.
Se, infatti, questo alimento non viene trattato in modo corretto quando NON viene cucinato, la nostra salute potrebbe risentirne. La giornalista Filomena Leone qualche tempo fa aveva realizzato un servizio per Di Martedì, il programma condotto da Giovanni Floris.
Per far sì che non rechi danni al nostro organismo, il pesce crudo dovrebbe essere lasciato per 24 ore in un frigo abbattitore prima di essere consumato. Perciò se i ristoratori non seguono le giuste procedure il nostro organismo potrebbe rimetterci in termini di salute.
Il pesce crudo o poco cotto, spiega la giornalista nel servizio, “non è come bere un semplice bicchier d’acqua”. Nel pesce si trovano dei parassiti chiamati anisakis che possono provocare gravi danni alla nostra salute.
La troupe di Di Martedì si è introdotta in un ristorante orientale con una telecamera nascosta e ha chiesto se tutto il pesce viene trattato con il frigo abbattitore. Una dipendente del locale ha detto che il salmone non viene trattato in questo modo.
La vendita di pesce crudo però è vietata se non avviene l’abbattitura, cioè il pesce deve essere lasciato per almeno 24 ore in uno speciale frigo alla temperatura di -20 gradi.
E veniamo ai rischi che si corrono: “Una delle patologie più diffuse è la parassitosi, causata dall’assunzione di alimenti contaminati da organismi patogeni come protozoi amebe e larve”, tra cui l’anisakis. E c’è, ha spiegato la giornalista di La7, “un altro verme lungo circa 8-10 millimetri che può infestare il sangue, i polmoni e il fegato: l’opisthorchis”. Per evitare questo problema, ha affermato Giuseppe Muratore, direttore Veterinario Car Roma: “tutte le pescherie devono esporre questo cartello dove indicano al consumatore che in caso di consumo crudo di pesce e di molluschi cefalopodi devono conservarlo nel frigo di casa per 96 ore e il congelatore deve avere almeno tre stellette”.