Il significato psicosomatico del torcicollo e la strategia per alleviarlo
“Il torcicollo è dovuto a una tensione muscolare, una contrattura, è imputabile prevalentemente a una mal posizione che abbiamo mentre lavoriamo, oppure durante il sonno, un colpo d’aria, un colpo di freddo. Quindi i muscoli e i tendini si contraggono creandoci una sensazione di dolore e una postura del collo diversa da quella consueta.
Ma uno sguardo psicosomatico potrebbe rivelare degli altri aspetti interessanti da conoscere, ovvero che il torcicollo può essere letto come di avvisaglia, di un qualche cosa che non vogliamo affrontare direttamente, che non ci sentiamo di incontrare a testa alta, che non vogliamo guardare dritto negli occhi, che vogliamo sfuggire, di cui magari ci vergognamo. In qualche modo, impercettibilmente, il collo piegandosi rivela un cambiamento di direzione, come se non volessimo guardare direttamente quello che succede, come se sviassimo lo sguardo, come se ci vergognassimo di incontrare lo sguardo di qualcosa o di qualcuno, come se volessimo evitare una situazione.
Allora in questo senso l’avviso del collo dolente va letto correttamente, accettato, ascoltato e forse c’è qualche cose che, risvegliandoci il mattino, non abbiamo proprio voglia di fare, di incontrare, di affrontare. O una situazione che ci crea imbarazzo: se notate la visione cambia, in qualche modo il collo non potendo girare a 180 gradi ci porta ad un’angolatura unilaterale, guardiamo solo a destra, o solo a sinistra, o fatichiamo a girare il collo completamente. Segno quindi che il nostro impatto con la realtà, con ciò che ci presenta davanti agli occhi sta creando un imbarazzo, una difficoltà, uno stato di sofferenza.
Che fare?
In genere chi accusa un problema del genere potrebbe essere considerata una persona un po’ rigida e quindi gli spostamenti, i cambiamenti di percorso o di gestione del rapporto non sono così fluidi. Ma a volte ci sono dei percorsi obbligati in cui ci costringiamo a incedere che non ci vanno proprio bene, e il collo testimonia questa impasse, questo conflitto: non vogliamo andare in una direzione che ci vorremmo controimporre.
Ecco quindi che il dolore e la sofferenza ci portano ad accorgerci, a fermarci.
A mio avviso è importantissimo che questo disturbo venga affrontato dolcemente, gradualmente, non cercando una soluzione forzata e veloce per risolverlo perché potrebbe avere delle conseguenze spiacevoli, tradursi in una sensazione di cadere, uno stato vertiginoso, nausea. Come dire: hai fatto troppo presto a saltare questo step e ti trovi adesso impreparato ad affrontare una situazione che non volevi affrontare.
Volevi fuggire, è un avviso per prendere tempo, prendere le distanze e allora prova a rilassarti, ascolta della musica rilassante, accetta un momento di riposo; il massaggio, piuttosto che gli oli essenziali possono essere opportuni.
Suggerirei una sorta di ritirata strategica per chi soffre di torcicollo, soprattutto per chi ne soffre in maniera cronica, in attesa che qualcosa dentro di noi trovi la via e l’atteggiamento giusto per ritornare a guardare in volto la realtà”
Vittorio Caprioglio, psicosomatista dell’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica