Test per le allergie alimentari: i 6 sintomi da non trascurare
Se si manifesta uno dei 6 sintomi elencati nel video significa che (forse) è il caso di fare un test per le allergie alimentari.
Se abbiamo un’allergia la reazione del nostro corpo è immediata. Il sistema immunitario, infatti, risponde non appena ingeriamo uno dei cibi a cui siamo allergici. I sintomi sono diversi e vanno da prurito agli occhi, pelle arrossata, orticaria o respiro corto. Nei casi più gravi può manifestarsi una grave reazione che si chiama anafilassi e causa gonfiore alle via respiratorie e calo della pressione.
Come fare il test per le allergie alimentari?
Per effettuare il test per le allergie alimentari (il più noto è il prick test) bisogna rivolgersi ad un allergologo.
Evitate i test fai da te o quelli che si possono acquistare su internet. Se avete il sospetto che un cibo stia provocando le reazioni allergiche consultate il vostro medico di fiducia. Spiega al Corriere della Sera Maria Antonella Muraro, responsabile del Centro di riferimento regionale per lo studio e la cura delle allergie e delle intolleranze alimentari del Dipartimento di pediatria dell’Università di Padova:
“La diagnosi di allergie alimentari può essere fatta facilmente solo nei rari casi in cui è molto evidente: se dopo aver mangiato un’arachide in pochi minuti ci si gonfia, difficile avere dubbi. In tutti gli altri casi bisogna valutare la storia clinica e sottoporsi a più di un test, escludendo però quelli per le immunoglobuline G che tuttora vengono spesso proposti ai pazienti con una sospetta allergia alimentare: il nostro organismo produce IgG in risposta a qualsiasi proteina esterna con cui veniamo in contatto; l’esame sarà positivo a tutto quello che abbiamo mangiato di recente e quindi non ha alcun senso farlo”
MyPersonalTrainer ci spiega cos’è il prick test e come si esegue:
“Il prick test viene frequentemente utilizzato per lo screening degli allergeni di origine alimentare ed inalatoria. Per l’identificazione delle allergie cutanee, come quella al nichel, si utilizza invece il cosiddetto patch test.
Come si esegue il prick test?
Il prick test si esegue sulla cute della superficie flessoria dell’avambraccio; in caso di eczema o lesioni cutanee in tale sede, e nei bambini più piccoli, l’esame può essere eseguito sulla pelle del dorso.
I punti sottoposti ad indagine vengono segnati con un pennarello. Sulla cute corrispondente viene quindi posta una goccia di estratto allergenico diluito.
Tale goccia viene attraversata da una lancetta sterile (un minuscolo spillo), fatto penetrare per circa 1 mm nell’epidermide (prick in inglese significa pungere).
Dopo un minuto la goccia viene asportata con un pezzetto di carta assorbente.
Dopo 15-30 minuti si osserva la risposta cutanea al prick test. L’esame è considerato positivo se compare un pomfo di diametro uguale o superiore ai 3 mm, circondato da un alone eritematoso (arrossamento), generalmente pruriginoso”.