5 alimenti che fanno bene alla tiroide
Prevenire è sempre meglio che curare.
Un numero sempre crescente di persone lamenta disturbi tiroidei, perciò abbiamo pensato di riportare alcuni alimenti che fanno bene alla tiroide e di spiegare quali sono i loro benefici.
La tiroide è responsabile della produzione di ormoni che controllano diverse funzioni dell’organismo come l’umore, il peso e la fertilità. Se questo organo non funziona correttamente potrebbero quindi manifestarsi effetti collaterali. Per evitare che questo accada bisogna assumere cibi ricchi di iodio. Vediamone alcuni di seguito.
5 alimenti che fanno bene alla tiroide
1. Alghe marine
Sono ricche di iodio. Includile nella dieta senza esagerare: mangiarle una volta a settimana con l’insalata è sufficiente.
2. Uova
Contengono iodio e selenio, sostanze che regolano la produzione di ormoni tiroidei.
3. Yogurt
È una miniera di iodio ed è un cibo perfetto per una colazione sana.
4. Crostacei
Un’altra ottima (e gustosa) fonte di iodio.
5. Frutti di bosco
Gli antiossisanti contenuti nei frutti di bosco proteggono dai danni causati dai radicali liberi, molecole presenti in grandi quantità nelle persone che soffrono di problemi alla tiroide.
Che cos’è la tiroide
La tiroide”, spiega Paolo Vitti, segretario generale dell’Associazione Italiana della Tiroide, in un’intervista a Panorama “è una specie di ‘centrale elettrica’ del nostro corpo e se qualcosa non funziona in questa ghiandola, non funziona in tutto il corpo, perché controlla il metabolismo e le sue principali funzioni, quali il battito cardiaco, lo sviluppo del sistema nervoso centrale, l’accrescimento corporeo, la pressione arteriosa, il livello di colesterolo, il peso, la forza muscolare, l’acutezza mentale e tante altre cose ancora”. Per funzionare bene, aggiunge Vitt, “questa ghiandola così fondamentale ha bisogno di iodio e nei casi di carenza di questo elemento si possono sviluppare una serie di disturbi tra cui il gozzo (aumento di volume della tiroide) e i noduli tiroidei. Questi sono nella stragrande maggioranza benigni, ma in alcuni casi possono segnalare l’insorgenza di un tumore”.