Il grave problema del binge drinking, l’abbuffata alcolica

È una pratica talmente diffusa che lo fanno 6 adolescenti su 10 in Italia.
Però quello che viene chiamato binge drinking, l’abbuffata alcolica, comporta rischi gravissimi per la salute.
Il binge drinking indica il consumo di alcol uguale o superiore alle 5 unità in una sola occasione e avviene, solitamente, fuori dai pasti e in contesti sociali legati al divertimento.
E gli effetti del binge drinkking come potete leggere di seguito sono devastanti! Si legge su MyPersonalTrainer:
“L’assunzione dii una quantità eccessiva di alcol in un periodo di tempo ridotto (da 30 minuti ad alcune ore) si traduce in un’intossicazione acuta.
Inizialmente, il binge drinking determina una depressione dell’attività del sistema nervoso centrale, facendo diminuire l’ansia, la tensione e le inibizioni comportamentali. Al contempo, però, calano l’attenzione e la capacità di giudizio e di concentrazione.
Il binge drinking provoca anche disturbi della memoria, incoordinazione motoria, vertigini, nistagmo, alterazioni dell’umore e rallentamento delle percezioni. L’andatura si fa incerta e l’eloquio impacciato.
Altri effetti del binge drinking comprendono ipotensione, ipoglicemia e perdita di coscienza. Una grave intossicazione può evolvere in coma etilico ed alla morte per arresto respiratorio.
Quando è un’abitudine frequente, il binge drinking può causare effetti negativi sui vari sistemi del corpo umano, come quello neurologico, cardiaco, gastrointestinale, ematico, endocrino e muscolo-scheletrico. In particolare, può indurre scompensi cognitivi a lungo termine e si associa ad un aumentato rischio di ischemie ed emorragie cerebrali“.
6 adolescenti su 10 praticano il binge drinking
“Sei adolescenti su dieci pratica il «binge drinking», la cosiddetta «abbuffata alcolica». Lo afferma uno studio della Fondazione Italiana Ricerca in Epatologia su 2700 ragazzi tra 14 e 19 anni di licei del Lazio supportato dalla Fondazione Roma presentato oggi.
Lo studio è stato realizzato attraverso questionari singoli somministrati dai ricercatori. «Il 30% del campione – spiega Antonio Gasbarrini, Professore di Gastroenterologia `Università Cattolica del Sacro Cuore´ di Roma – dichiara di essere fumatore, il 12.5% fa uso congiunto di alcol, fumo e altre sostanze, il 60% pratica il binge drinking».
Questi valori, ha affermato l’esperto, sono abbastanza rappresentativi anche delle tendenze nazionali. «È emerso ad esempio che il 26% dei ragazzi ha una forma di ansia – sottolinea Gasbarrini – e questo aumenta il rischio di binge drinking».
Il problema, ha spiegato Emanuele Scafato, Direttore Osservatorio nazionale alcol, CNESPS, è in crescita. «Il 17% di tutte le intossicazioni alcoliche che arrivano in pronto soccorso riguarda minori – ha ricordato -. Fino ai 25 anni è il solo uso che fa male, perché il cervello è ancora in formazione. In Italia ci sono 17mila morti l’anno, è la prima causa tra i giovani».”
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