Salmone d’allevamento, 10 motivi per #NonMangiarlo
Pamela Anderson è solo l’ultima di una lista di personaggi famosi e associazioni che si scagliano contro il salmone d’allevamento.
In Italia, Natalino Balasso in un monologo che ha fatto il giro della rete aveva raccontato col suo stile comico tutti i lati negativi del consumo di questo pesce (se allevato). E diversi medici e nutrizionisti europei e americani sconsigliano di mangiare salmone d’allevamento: lo scienziato americano David O. Carpenter in un articolo del 2004 addirittura raccomandava di evitarlo “come la peste” e una dottoressa norvegese, Anne-Lise Bjørke Monsen, ha messo a repentaglio la sua carriera per averne sconsigliato il consumo a mamme e bambini.
Pamela Anderson ha fatto da testimonial per la Sea Shepherd Conservation Society, un’organizzazione senza scopo di lucro che si occupa della salvaguardia della fauna e degli ambienti marini. L’ex bagnina di Bay Watch denuncia che “gli allevamenti di salmone sono dei recinti chiusi collocati nell’oceano, in cui i pesci nuotano nelle proprie feci, mentre prolificano le malattie tipiche della razza e i pidocchi di mare che uccidono il salmone selvatico, minacciando la possibilità delle orche di alimentarsi”. Sotto potete vedere il video:
Quindi si tratta non solo di un cibo di scarsa qualità, ma anche di un costo enorme per l’ambiente.
I 10 motivi per non mangiare salmone d’allevamento
E se questo non bastasse, ci sono secondo Slow Food anche altri motivi per non mangiare salmone allevato. Di seguito li riportiamo tutti e dieci:
“1. Negli allevamenti intensivi i reflui non vengono mai lavati via e si lasciano semplicemente cadere attraverso le reti. Pensateci, è come se non cambiaste mai la sabbietta al vostro gattino… Il risultato sono migliaia di tonnellate di escrementi e rifiuti che si depositano nel fondale intorno agli allevamenti che non vengono mai rimossi
2. 600 000 salmoni che nuotano in una zuppa di muco ed escrementi alimentano le mutazioni di agenti patogeni che si diffondono dall’Atlantico fino al nostro supermercatino sotto casa
3. Uno scienziato statunitense dopo un lungo studio sugli allevamenti intensivi di salmone ha dichiarato ai media: «Si dovrebbe evitare il salmone di allevamento come la peste».
4. I salmoni di allevamento spesso sono colorati di rosa per imitare i salmoni selvaggi. I produttori utilizzano Salmo Fan per ottenere il colore che il mercato richiede. Come fanno? Aggiungono il colorante nel mangime, facile.
5. Ad aprile 2013, la Norvegia ha ottenuto il consenso dell’Unione Europea per aumentare le quantità di Endosulfano nei mangimi. Sapete che cosa sia? Un pesticida mega tossico bandito in numerosi Paesi.
6. Se il mangime dato ai salmoni contiene derivati animali (soprattutto dai maiali) il salmone affumicato è Kosher?
7. Foche, uccelli e leoni di mare spesso rimangono intrappolati nelle reti che delimitano gli allevamenti
8. Una cosa che vi ripetiamo sempre: gli allevamenti intensivi non sono assolutamente efficienti e per ottenere un kg di salmone ne servono almeno 5 di altri pesci. E contribuiscono largamente alla riduzione degli stock ittici che sta portando all’estinzione di molte specie
9. Ovunque ci siano allevamenti di salmone intensivi si è registrato un calo drastico dei salmoni selvatici.
10. I medici norvegesi consigliano alle mamme in attesa di evitare il salmone a causa dell’alto livello di tossine contenute in quelli da allevamento intensivo. Sostanze conosciute per provocare danni allo sviluppo del cervello nei bambini. La dottoressa Anne-Lise Bjørke Monsen ha rischiato la sua carriera per aver divulgato questa informazione. Ma dal momento che migliaia di persone mangiano salmone convinti che faccia bene alla loro salute dovrebbero invece conoscere tutti i rischi collegati.
Leggi l’articolo di Slow Food per approfondire.
Per fare il pieno di sostanze utili per il tuo organismo mangia solo salmone selvaggio.