Anisakis, l’insidia nascosta nel pesce crudo

Nel pesce crudo e nel sushi si nasconde un’insidia. Un’insidia chiamata anisakis, un genere di vermi parassiti di diversi organismi marini.
Questi vermi sono appunto presenti nel pesce fresco e possono essere uccisi in due modi: cuocendo il pesce oppure congelandolo a temperature bassissime, con gli appositi frighi “abbattitori”, che ogni ristorante o pescheria che si rispetti possiede.
L’inganno, però, è dietro l’angolo. Non tutti i ristoranti rispettano gli standard di sicurezza e, ahinoi, potrebbe capitare di mangiare pesce attaccato dall’anisaki e contrarre l’anisakidosi, un’infezione parassitaria dell’intestino provocato dal consumo di prodotti ittici contenenti le larve di questo verme.
Una circostanza molto improbabile, ma è meglio essere informati.
I tre sintomi dell’anisakidosi, l’infezione causata dall’anisakis
Se avete contratto l’anisakidosi lamenterete i tre seguenti sintomi: violenti dolori addominali, nausea e vomito. E le larve dell’Anisakis possono, nei casi più gravi, arrivare a livello intestinale: “in simili frangenti, dopo un paio di settimane dall’infezione, l’organismo può rispondere con una grave risposta granulomatosa eosinofila, causando sintomi che mimano la sindrome di Crohn,” spiega MyPersonalTrainer.
Per fortuna, agendo subito, si può arginare il fenomeno. È importante, quindi, riconoscere i sintomi in caso si presentino e rivolgersi subito ad un medico.
Ed ecco, per gli amanti del pesce crudo, qualche informazione sulla prevenzione di queste infezioni:
“La messa in pratica di semplici accorgimenti permette di consumare il pesce in totale sicurezza: il trattamento termico (congelamento/cottura), per un tempo sufficientemente lungo, è indispensabile per prevenire le anisakiasi.
La FDA raccomanda sempre di congelare molluschi e pesce destinati al consumo alla temperatura (almeno) di -35°C per 15 ore, oppure a -20°C per 7 giorni. Anche la cottura (il cuore del prodotto deve raggiungere i 60°C per almeno un minuto) garantisce l’allontanamento e l’uccisione del parassita dal pesce.
Né la salatura, né tantomeno la marinatura o l’affumicatura sono metodiche preparative efficaci per uccidere Anisakis dal pesce.
I fanatici del crudismo, prima di consumare pesce fresco non abbattuto termicamente, dovrebbero essere certi che lo stesso sia stato immediatamente eviscerato dopo la pesca. Chiaramente, tutto il pesce destinato al consumo dovrebbe essere attentamente ispezionato “ad occhio nudo” per il rilevamento di parassiti Anisakis: ricordiamo, infatti, che questi nematodi raggiungono dimensioni considerevoli che li rendono visibili ad occhio nudo“.