Setticemia, potrebbe causarla una leccata del vostro cane
I cani ci leccano il viso per dimostrare il loro affetto.
Questo comportamento, però, può rappresentare un rischio per la salute, che in casi estremi, può condurre alla morte.
Il Corriere della Sera racconta la storia di una donna inglese che ha contratto setticemia dopo essere stata leccata dal suo levriero:
“A mettere in guardia dai possibili rischi generati da un eccesso di effusioni canine (o feline) è stato il British Medical Journal Case Reports, che ha citato il caso di una settantenne pensionata, non fumatrice e bevitrice occasionale, finita in terapia intensiva per una grave e rarissima forma di setticemia (appena 13 casi segnalati in Gran Bretagna negli ultimi 26 anni) contratta dal suo cagnolino, un piccolo levriero italiano,” si legge sul Corriere.
Gli esami del sangue hanno poi rilevato un’infezione da Capnocytophaga canimorsus, degenerata in sepsi (altro nome con cui è chiamata la setticemia).
Per fortuna la vicenda si è conclusa nel migliore dei modi: la donna, dopo qualche settimana di ricovero, è stata dimessa e si è presto rimessa in forma.
Il pericolo, però, rimane: nelle cavità orali di cani e gatti si trova un batterio chiamato Capnocytophaga canimorsus, che viene trasmesso all’uomo dal contatto con la saliva dell’animale. E causa appunto la setticemia.
Che cos’è la setticemia?
“Il termine sepsi (dal greco σήψις, sēpsis, “putrefazione”) o setticemia indica una malattia sistemica, la risposta dell’organismo (sotto forma di SIRS, Sindrome da Risposta Infiammatoria Sistemica) all’invasione di tessuti, fluidi o cavità corporee normalmente sterili da parte di microrganismi patogeni o potenzialmente patogeni[1]. Le complesse interazioni tra il microrganismo infettante, il sistema immunitario dell’ospite, le risposte infiammatorie e la coagulazione influenzano l’esito nella sepsi.
Fino a poco tempo fa, la sepsi era considerata una condizione di iper-infiammazione e coagulabilità, con conseguente danno cellulare e squilibri della circolazione.
Malgrado sia meno conosciuta di altre malattie ha un tasso di mortalità cinque volte superiore all’ictus e dieci volte all’infarto[2]. Per aumentarne la sua consapevolezza nella popolazione è stata istituita la giornata mondiale della sepsi (World Sepsi Day) il 13 settembre 2013.
La diagnosi tempestiva è fondamentale per la gestione della sepsi, come l’inizio di una corretta terapia precoce è fondamentale per ridurre la mortalità da sepsi grave”.
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